«Il museo deve farsi voce della Memoria dell’Olocausto; questa memoria non può parcellizzarsi, non può frammentarsi, deve essere unitaria, condivisa, deve essere un pezzo di tutti noi». Sono le parole con cui Eike Schmidt, il Direttore delle Gallerie degli Uffizi, ha aperto il convegno “Terre d’esilio, terre di confino”, organizzato in occasione della Giornata della Memoria di quest’anno.
Abbiamo raccolto le iniziative per il Giorno della Memoria di varie istituzioni e le indicazioni per seguirle. Potete trovare il programma di Fondazione Museo della Shoah di Roma, MAXXI con la Fondazione Fossoli, Centro Pecci di Prato, Gallerie degli Uffizi, Parco archeologico del Colosseo con la Comunità Ebraica di Roma, Triennale di Milano e Cineteca di Milano.
Oggi alle 15.00, in diretta sui canali social dell’istituzione, Mario Venezia, Presidente della Fondazione Museo della Shoah, presenta la mostra “Dall’Italia ad Auschwitz”, a cura di Sara Berger e Marcello Pezzetti.
Oggi alle 15.00, in streaming sul sito del MAXXI (potete cliccare qui per raggiungere direttamente al diretta dell’evento)il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo e la Fondazione Fossoli organizzano un incontro per raccontare la storia dell’ex Campo di concentramento di Fossoli. Interverranno Pietro Barrera, Segretario Generale Fondazione MAXXI, e Pierluigi Castagnetti, Presidente Fondazione Fossoli e, a seguire, saranno proposte delle letture di Giuseppe Butera, tratte dalla raccolta Ad ora incerta (1984) di Primo Levi.
«Il campo di Fossoli è un importante luogo della memoria, teatro di alcune delle pagine più buie della storia italiana e internazionale: costruito nel 1942 come campo per prigionieri di guerra, sarà poi trasformato dalla Repubblica Sociale Italiana in campo di raccolta per ebrei e oppositori politici. Dal 1944 il comando germanico rileva una parte dell’area rendendola Polizei und Durchgangslager (campo di polizia e di transito), per prigionieri politici e razziali, che vengono trasferiti a Fossoli dai campi e dalle carceri del nord Italia per essere deportati nei Lager europei.
Dal Campo di Fossoli partirono per Auschwitz, Dachau, Mauthausen e per altri lager oltre 2.800 ebrei, un terzo della deportazione dall’Italia, e altrettanti prigionieri politici. Pochi fecero ritorno dai campi di sterminio.
Nel 1984 il Comune di Carpi ottiene in concessione gratuita dallo Stato l’ex campo di concentramento perché sia destinato alla “Istituzione del Museo-Monumento nazionale a perenne ricordo delle vittime dei campi di concentramento e a parco pubblico.
L’incontro è un’occasione anche per discutere del Concorso per la progettazione del nuovo centro visitatori per il Campo di Fossoli al quale MAXXI e Fondazione Fossoli insieme al Comune di Carpi stanno lavorando per realizzare un’opera pubblica in grado di valorizzare il sito della memoria, significativa dal punto di vista della qualità architettonica, offrendo ambienti per lo studio, laboratori, installazioni, reception, bookshop e servizi al visitatore», si legge nel comunicato stampa.
«In occasione del Giorno della Memoria 2021 il Centro Pecci ha invitato il giornalista Giovanni Dall’Orto per una lezione dedicata alla discriminazione, persecuzione e sterminio degli omosessuali nei campi di concentramento. Un capitolo di storia ancora poco conosciuto, che merita un approfondimento», ha spiegato il museo.
L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming alle 18.30 sui canali del Centro Pecci (qui la pagina Facebook del museo), nell’ambito di Pecci ON.
Le Gallerie degli Uffizi hanno reso disponibile la registrazione del convegno “Terre d’esilio, terre di confino“, che si è svolto ieri, 26 gennaio 2021, in occasione della Giornata della Memoria di quest’anno trasmessa sul canale Facebook del museo.
«Il museo – ha dichiarato il Eike Schimdt, Direttore delle Gallerie degli Uffici – deve farsi voce della Memoria dell’Olocausto; questa memoria non può parcellizzarsi, non può frammentarsi, deve essere unitaria, condivisa, deve essere un pezzo di tutti noi. Il ruolo del museo, già così forte e centrale nella diffusione della cultura, deve essere quello di rafforzare nelle persone questo senso di memoria collettiva. Il tema della Giornata di quest’anno, anno dantesco, è l’esilio: l’esilio di Dante, certo, ma anche l’esilio dei tanti europei che dovettero fuggire dalle loro case, dalle loro terre, o che ne furono allontanati con forza per essere mandati a morire».
«L’evento, organizzato e coordinato da Claudio Di Benedetto nell’Auditorium Vasari, è stato anche trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del museo. “Non basta raccontare, la Memoria deve essere vissuta, con partecipazione, con impegno civile, attraverso i valori della solidarietà e dell’uguaglianza, valori di base del vivere insieme – ha sottolineato Silva Rusich, figlia di un ex deportato e Vicepresidente di Aned Firenze – in questo, è fondamentale guidare i giovani. Gli ideali che abbiamo ci sono stati trasmessi; questo, dobbiamo farlo anche noi con loro», ha ricordato l’istituzione.
«La Memoria – ha aggiunto il Presidente della Comunità ebraica fiorentina Enrico Fink – non è solo un artefatto da guardare, come una statua, un memoriale da guardare una volta l’anno. È un bene da rielaborare e interiorizzare per la società , un’operazione complicata ma fondamentale, nella quale i musei, come gli Uffizi, che sono un po’ il cuore di Firenze, possono dare un grande contributo».
«Il Presidente del Circolo Fratelli Rosselli Valdo Spini ha quindi ricordato l’impegno antifascista della scrittrice ebrea Amelia Pincherle Rosselli: “Spesso il ruolo delle donne nella lotta contro la dittatura è sottovalutato. L’eroismo e la forza intellettuale di Amelia Pincherle Rosselli è un simbolo che non deve essere dimenticato, ma al contrario deve essere rilanciato per illuminare il nostro futuro”.
All’iniziativa sono intervenuti, tra gli altri, anche Alessia Cecconi, Direttrice della Fondazione Cdse di Prato e l’italianista Riccardo Bruscagli».
Oggi, alle 12, il Parco archeologico del Colosseo e la Comunità Ebraica di Roma celebrano il Giorno della Memoria con un concerto dei Maestri Marco Valabrega (violino) e Nicola Pignatiello (chitarra), che sarà trasmesso dalla Curia Iulia nel Foro Romano attraverso il canale YouTube e sulla pagina Facebook del Parco archeologico del Colosseo e della Comunità Ebraica di Roma.
«In questo viaggio nella memoria il nostro pubblico sarà accompagnato dalle note dei Maestri Marco Valabrega al violino e Nicola Pignatiello alla chitarra, che eseguiranno composizioni che evocano diversi aspetti della cultura ebraica: Nigun (nella liturgia ebraica “preghiera senza parole”) di Ernest Bloch (1888-1959), tre composizioni del Maestro Valabrega – Dreidel (una trottola a quattro facce con lettere), Mazal (in ebraico “Fortuna”) in forma musicale di Hora, una danza ebraica, e Schegge, di sapore sefardita – e in chiusura il leitmotiv del celebre film di Steven Spielberg “Schindler’s List”».
Triennale Milano insieme all’Associazione Upre Roma e al Movimento Kethane Rom e Sinti per l’Italia, presenta una serie di eventi online per ricordare il Porrajmos: il genocidio di Rom e Sinti durante la seconda guerra mondiale.
«Il programma della Giornata della memoria ha inizio alle 10.30 con la commemorazione al monumento al Porrajmos della comunità Rom di via della Chiesa Rossa. A partire dalle 18.30 sul canale Youtube di Triennale Milano e in diretta streaming sulla pagina Facebook del Movimento Kethane sarà possibile seguire l’evento “Lo sterminio non riconosciuto”.
L’incontro prevede un’intervista a Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano, e a Dijana Pavlovic, Movimento Kethane, con il contributo di Gabriele Rabaiotti, assessore alle politiche sociali e alla casa. A seguire, ci sarà un piccolo concerto del Coro e Orchestra Kethane, Con Sam (Chi siamo) diretto da Eliana Gintoli. Seguiranno un’intervista di Lorenza Baroncelli, direttore artistico di Triennale Milano, a Inge Hoffmann, autrice del libro Rom e Sinti – una storia a immagini con i quadri di Irina Hale e una visita virtuale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau con Michele Andreola, guida ufficiale, con intervento di Emanuele Fiano, deputato e figlio di Nedo Fiano, sopravvissuto ad Auschwitz».
Oggi alle 18 sulle superfici murarie del Complesso Monumentale della Pilotta, a Parma, «un suggestivo intervento di videomapping trasformerà la scabra superficie della Pilotta verso il Lungoparma in un potente memo». A promuovere il progetto Simone Verde, Direttore della Pilotta, e il Liceo Toschi, con Roberto Pettenati, Preside dell’Istituto, e Michele Gennari, docente di audiovisivi e referente del progetto del MIUR, “Proiettiamo sui muri la storia delle pietre d’inciampo”.
«La pianta di Parma, proiettata sul muro, su cui compaiono alcuni punti, riferimenti, a proporre altrettante storie delle pietre d’inciampo. Sui mattoni della muratura si accenderà l’immagine di una vecchia lettera strappata. Gli strappi conducono a tre visioni: la prima è quella della mappa, nella seconda compariranno foto e video e nell’ultima un insieme di parole chiave estrapolate dai testi delle sceneggiature di quattro racconti che riconducono ad altrettante Pietre d’inciampo. Quelle di Carolina Blum, della Famiglia Polizzi, di Ugo Franchini e di Sergio Barbieri. Donne e uomini, di famiglia ebraica o protagonisti della Resistenza, che rivivono nel videomapping attraverso immagini d’epoca, documenti.
A queste 4 “Pietre d’inciampo”, scelte tra le diverse, gli studenti del Toschi, coordinati dal professor Gennari e da Andrea Gattini, in veste di regista e produttore, hanno dedicato altrettanti podcast realizzati attingendo a foto e immagini di documenti raccolti dall’Istituto Storico della Resistenza e dall’Istituto Luce. Immagini e video d’epoca sono poi stati mixati con voci con musiche e rumori. Nel montaggio sono state inserite anche immagini del campo di concentramento di Gusen e riprese video (effettuate dagli studenti) delle pietre d’inciampo.
A supportare tecnicamente il lavoro è intervenuta Immersive Media, da anni attiva nel campo del videomapping. Tra i partner del progetto ci sono ANSA e Mandragola Editrice», ha spiegato l’istituzione.
La Cineteca di Milano propone in streaming due film: Se questo è amore di Maya Sarfaty (2020) e The German Doctor di Lucía Puenzo (2013).
«In Se questo è amore la regista israeliana Maya Sarfaty ricostruisce la paradossale storia d’amore tra una prigioniera e il suo carceriere. È una giovane donna ebrea Helena Citron quando viene deportata ad Auschwitz, dove si salverà per la protezione di un ufficiale delle SS innamorato di lei. Trent’anni dopo, al processo contro i nazisti, dovrà scegliere: aiuterà l’uomo che l’ha salvata ma che ha distrutto tante vite?».
Il “biglietto” per la visione del film è di 7,90 euro.
«Presentato al festival di Cannes nel 2013 nella sezione Un Certain Regard, il film The German Doctor ripercorre invece una delle tappe della fuga di Josef Mengele, un medico delle SS sotto falso nome, nell’Argentina degli anni Sessanta. L’agghiacciante vicenda, tratta da una storia vera, viene narrata dalla regia ipnotica e mai banale di Lucía Puenzo».
Il “biglietto” per la visione del film è di 5,00 euro.
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