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La cooperativa bolognese Macchine Celibi è il nuovo gestore del Caos di Terni e del complesso museale cittadino che al secondo giro di boa, dopo una prima gara andata in bianco e una serie di polemiche, trova quindi una nuova guida. Anche se le polemiche, a livello locale, non sono destinate ad estinguersi con l’assegnazione, visto che l’altro partecipante alla gara – la Cooperativa locale Alis, capofila della Associazione Temporanea di Impresa composta da ACtl, Bipede e Consorzio Camù – potrebbe presentare ricorso.
Dopo che, come già avvenuto per l’appalto della Cascata delle Marmore al quale aveva partecipato la stessa cooperativa, la sua offerta progettuale è stata considerata la migliore ma la procedura al ribasso è stato determinante per l’aggiudicazione della gara.
La cooperativa Macchine Celibi di Bologna, infatti, con un ribasso di oltre 11 punti percentuali si è aggiudicata per 8 anni la gestione del sistema museale ternano.
Non solo. A far storcere il naso alla cittadinanza è il fatto che, dopo l’assegnazione della gestione della Cascata, anche questa andata a una società non del territorio, anche il polo culturale rappresentato dal Caos, dal Teatro Secci e dall’Anfiteatro Romano, sarà in mano a una struttura proveniente da un’altra città e una diversa regione. Per un vero e proprio caos, di nome e di fatto.