Categorie: Attualità

Il collezionista e imprenditore Bernard Arnault è l’uomo più ricco del mondo

di - 9 Dicembre 2022

Collezionista d’arte fa spesso rima con imprenditore ma Bernard Arnault è ormai arrivato a un livello ancora più alto in entrambi i casi. A decretare l’altezza vertiginosa alla quale è assurto il patron del conglomerato di beni di lusso LVMH – che tra gli oltre 70 brand può annoverare calibri quali Dior, Bulgari, Fendi, Louis Vuitton, Moët & Chandon, Veuve Clicquot –, la rivista Forbes che, questa settimana, l’ha innalzato ufficialmente a persona più ricca del mondo, nella speciale classifica aggiornata in tempo reale.

Con un patrimonio dichiarato di circa 186,2 miliardi di dollari, Arnault e la sua famiglia hanno superato anche Elon Musk. Il fondatore di SpaceX e amministratore delegato di Tesla, come riportato da Forbes, ha bruciato circa 2,7 miliardi di dollari ed è sceso a 185 miliardi, scivolando al secondo posto. Possiamo immaginare che non dormirà la notte, preso anche dalle beghe di Twitter. L’ultima: le autorità di San Francisco hanno avviato alcune indagini dopo che alcune stanze della sede della società sono state trasformate in dormitori, senza alcun permesso, per aumentare la produttività.

A distanza siderale, nella classifica dei ricchi, si piazza la nemesi francese (più per l’arte che per gli affari) di Arnault: quel François Pinault, proprietario del conglomerato di beni di lusso Kering, oltre che degli ambitissimi spazi espositivi di Palazzo Grassi e Punta della Dogana a Venezia, che è attualmente al 30mo posto, con “soli” 30 miliardi di dollari.

Arnault è un nome pesantissimo del mondo dell’arte, noto per la sua vasta collezione e per aver coinvolto i migliori artisti a collaborare con i marchi di proprietà di LVMH. Lui e la moglie Hélène sono infatti ben piazzati anche nella lista dei 200 migliori collezionisti di ARTnews, dove compaiono puntualmente ogni anno, a partire dal 2006. La sua Fondation Louis Vuitton di Parigi, inaugurata nell’ottobre 2014, ospita regolarmente mostre di grande richiamo. Attualmente e fino al febbraio 2023, “Monet – Mitchell”, un’esposizione che mette in dialogo inedito le opere di Claude Monet (1840-1926) e Joan Mitchell (1925-1992). Nonostante la grossa differenza di patrimonio, però, la sfida con Pinault è sempre aperta e il risultato incerto: sempre nella capitale francese c’è un altro tempio dell’arte contemporanea del magnate di Kering, la Bourse de Commerce.

Nel corso degli anni si sono scontrati molte volte e con risvolti clamorosi, dando vita a un dualismo degno degli annali di storia, da Napoleone vs il duca di Wellington a Maradona vs Pelè. Nel 2008, Pinault e Arnault hanno tirato all’asta senza esclusione di colpi per due opere dell’artista francese Yves Klein, da Sotheby’s. Nel 2018, l’influente stilista Stella McCartney ha annunciato che si sarebbe separata da Kering, per rivelare, nel luglio 2019, di aver raggiunto un accordo per entrare a far parte di LVMH. Dopo l’incendio alla cattedrale di Notre-Dame a Parigi, Pinault e la sua famiglia hanno impegnato 100 milioni di euro per la ricostruzione e il restauro. Poco dopo, Arnault e LVMH hanno donato 200 milioni di euro. Insomma, tra i due litiganti qualcuno gode.

Ma forse siamo vicini a una svolta. Nelle scorse settimane, Arnault è diventato oggetto di molte speculazioni, quando sono circolati dei rumors a dir poco clamorosi, secondo cui LVMH avrebbe in programma di acquisire la mega-galleria di Larry Gagosian (ne scrivevamo con tutti i particolari qui). Per il momento, la pista sembra essersi raffreddata ma non è detto che si sia spenta, anzi. Con questa acquisizione, che avrebbe del clamoroso – almeno per il settore dell’arte – la sfida con Pinault avrebbe un definitivo vincitore.

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