29 aprile 2024

Il Garage Museum di Mosca è stato perquisito dagli agenti dell’FSB

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Gli agenti dell'FSB, il Servizio di Sicurezza Federale della Russia, hanno perquisito l’archivio del Garage Museum of Contemporary Art di Mosca: interrogati i dirigenti e i curatori

Garage Museum, Gorky Park, Mosca

Secondo quanto riportato da diversi media russi, venerdì scorso la polizia avrebbe effettuato una perquisizione al Garage Museum of Contemporary Art di Mosca. Il canale di notizie su Telegram Ostorozhno Novosti ha riferito che gli agenti hanno perquisito, in particolare, l’archivio del museo, mentre i supervisori e i curatori sono stati trattenuti con il divieto di usare i propri cellulari fino alla fine dei controlli. Fondato nel 2008 dalla collezionista e imprenditrice Dasha Zuhkova e da Roman Abramovic, oligarca sanzionato nel Regno Unito, nell’UE e in Svizzera nel 2022, il Garage Museum era stato tra le prime istituzioni culturali a schierarsi apertamente contro la guerra in Ucraina: «Garage è da sempre un’istituzione internazionale aperta a una pluralità di voci. Siamo categoricamente contrari a tutte le azioni che seminano divisione e creano isolamento. Ci consideriamo parte di un mondo più ampio non diviso dalla guerra», scrivevano dal museo nel febbraio 2022. Inizialmente la sede del museo si trovava nel deposito degli autobus Bakhmetyevskij ma dal 2012 è stata trasferita a Gorky Park, in un edificio progettato dall’architetto olandese Rem Koolhaas.

Il quotidiano in lingua inglese Moscow Times ha spiegato che gli agenti delle forze dell’ordine sono arrivati ​​al museo con veicoli senza contrassegni, intorno a mezzogiorno del 26 aprile. Gli agenti non si sono identificati, quindi i dipendenti del museo non sapevano quale ufficio o agenzia stesse conducendo la perquisizione. In seguito, i media hanno appreso che si trattava degli agenti del Servizio di Sicurezza Federale FSB. I dipendenti sono stati quindi condotti al terzo piano dell’edificio e, secondo quanto riferito, gli agenti avevano un elenco di dirigenti senior da interrogare che, nel giro di un’ora, sono stati convocati e trattenuti, mentre gli altri venivano lasciati liberi. Secondo le informazioni ricavate da Ostorozhno Novosti, sarebbero stati controllati in particolare dei documenti riferiti al marketing e alle attività espositive che però, dal 2022, sono state sospese, a accezione di presentazioni, conferenze e proiezioni di film. Le perquisizioni sono durate fino alle 19 e dall’edificio sono stati portati via diversi contenitori pieni di documenti.

Ostorozhno Novosti ha ipotizzato che la perquisizione possa essere correlata a delle pubblicazioni LGBTQ+ presenti nell’archivio del museo. Sempre il canale Telegram aveva già riferito che, all’inizio di aprile, i volumi della casa editrice di sinistra Directio Liberia e gli opuscoli pubblicati da Moloko+, un editore alternativo, sono stati rimossi dalla libreria del Garage Museum. Ma l’ufficio stampa del Garage Museum ha riferito al quotidiano Kommersant che le perquisizioni sono state effettuate nell’ambito di un procedimento penale contro Pyotr Verzilov, uno dei fondatori del gruppo di attiviste e artiste dissidenti Pussy Riot ed ex editore di Mediazona, media indipendente russo antiputinista.

Verzilov ha lasciato la Russia nel 2020 dopo che contro di lui era stato aperto un procedimento penale per mancata notifica della sua seconda cittadinanza – ha un passaporto canadese – per l’articolo 330.2 del codice penale della Federazione Russa. Inoltre, nell’ottobre 2022, in un’intervista aveva dichiarato di aver firmato un contratto con le forze armate ucraine e di aver partecipato alle ostilità. Nel novembre 2023, il Tribunale di Mosca ha condannato in contumacia Pyotr Verzilov a otto anni e mezzo di carcere, per aver diffuso false informazioni sulle forze armate della Federazione Russa. Ma nel marzo 2024, il tribunale ha annullato la condanna in contumacia a causa di violazioni procedurali. Il caso è stato rinviato per un nuovo processo.

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