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E allora saranno stati veramente gli alieni? Il monolite triangolare d’acciaio, scoperto per caso pochi giorni fa, nel bel mezzo del deserto dello Utah, è scomparso, lasciando tutto il mondo con il fiato sospeso. Semplicemente non c’è più. Al suo posto è comparsa una piccola piramide composta da pietre. Da dove provenisse questa enigmatica “scultura” era la domanda che imperversava su internet e, adesso, se n’è aggiunta un’altra: dove sarà andata? E, soprattutto, chi l’avrà portata via dalla sua “sede espositiva”?
Il monolite è stato ritrovato poco più di una settimana fa da un team di biologi della Utah Division of Wildlife, impegnati a sorvolare la sconfinata distesa arida del Canyonlands National Park. La posizione esatta non è stata rivelata dalle autorità, per il forte rischi di incidenti, considerando la natura impervia della zona. Ma non c’è voluto molto agli utenti per trovarla, comparando le fotografie diffuse dalla Utah Division of Wildlife e le immagini nell’archivio di Google Earth. Il blocco argentato si trovava in uno dei canyon più impervi, nascosto tra le montagne di roccia rossa e distante chilometri dalla prima strada carreggiabile. Inoltre, confrontando le immagini di Google, si è azzardata anche una datazione: il monolite è stato posizionato in quel luogo in una data compresa tra il 18 agosto 2015 e 21 ottobre 2016, giorno a partire dal quale è visibile l’oggetto.
Tutto questo mistero ha incitato non solo le circonvoluzioni mentali dei complottisti, sempre a caccia di evidenze su “quello che non ci dicono”, ma anche le reminiscenze dei cultori d’arte contemporanea e di fantascienza. Oltre ai riferimenti a 2001: Odissea nello spazio, film del grande regista Stanley Kubrick e dell’altrettanto grande scrittore Arthur C. Clarke, immediata, infatti, è la somiglianza formale e topografica con certe opere del Minimalismo americano e della Land Art (qui una mappa delle installazioni più suggestive).
Il monolite argentato dello Utah sembra ricordare le installazioni di John McCracken, artista scomparso l’8 aprile del 2011. La Galleria David Zwirner, che rappresenta il lavoro di McCracken, è in dubbio sulla paternità d’autore e non conferma e non smentisce. Anche il figlio di McCracken, Patrick, è in dubbio ma, al New York Times, ha ricordato di quando il padre gli confidò di voler realizzare delle opere nascoste, da far “trovare” per caso. Lo Utah, poi, ha una grande tradizione di Land Art: sulle sponde del Great Salt Lake si trova infatti l’iconico Spiral Jetty, il molo spiraliforme realizzato nel 1979 da Robert Smithson e tuttora meta di appassionati d’arte (qui il nostro approfondimento).
Prima della scomparsa, il monolite è stato visitato da diversi “curiosi”, come era prevedibile, incrinando l’aura sacrale del paesaggio ma scoprendo anche altri particolari, di fattura decisamente umana: i tre pannelli rettangolari di alluminio sono assemblati con dei rivetti, con un altro pannello triangolare fissato sopra. L’oggetto sembra vuoto e non è magnetico e, inoltre, è probabile che sia stato fissato con del silicone in un foro scavato nella terra.
La fattura sembra comunque essere piuttosto rozza, poco rispondente alla cura maniacale messa da McCracken nella realizzazione delle sue opere. D’altra parte, contrariamente a molti altri esponenti del Minimalismo, McCracken, nato nel 1934 a Berkeley, in California, da una famiglia di allevatori, non prediligeva gli strumenti e i procedimenti industriali e lavorava manualmente alle sue installazioni. Ma ora, che fine ha fatto il monolite? La risposta è molto umana.
Il fotografo Ross Bernards, che nella serata di venerdì, 27 novembre, si era recato sul posto per immortalare l’oggetto, ha raccontato al New York Times di aver visto quattro uomini buttare a terra il monolite con la forza, per smontarlo e portarne via i resti su una carriola. Bernards non ha scattato fotograrie, per timore di un confronto con i quattro sconosciuti, ma un suo amico, che era con lui, è riuscito a prendere qualche immagine veloce con il cellulare. La foto è sgranata ma sembra essere originale e gli uomini non indossano divise riconoscibili. Insomma, è la fine del monolite?
Il Bureau of Land Management ha rilasciato una dichiarazione ufficiale: “Abbiamo ricevuto rapporti credibili secondo cui la struttura installata illegalmente, denominata monolite, è stata rimossa dalle terre pubbliche, da sconosciuti. BLM non ha rimosso la struttura che è considerata proprietà privata. Non indaghiamo sui crimini che coinvolgono la proprietà privata, che sono gestiti dall’ufficio dello sceriffo locale. La struttura ha ricevuto attenzione internazionale e nazionale e abbiamo ricevuto segnalazioni secondo cui una persona o un gruppo l’ha rimossa la sera del 27 novembre”.
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