-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
C’è grande preoccupazione per il patrimonio culturale indigeno dell’Australia: un sito di arte rupestre aborigena nel Nuovo Galles del Sud è stato gravemente danneggiato dagli incendi che ormai da mesi stanno imperversando per il Paese. Il sito in questione comprende opere risalenti a più di 500 anni fa e si trova su un terreno privato a ovest della città di Armidale, a metà strada tra Brisbane e Sydney. Alla scoperta del danno, l’attuale proprietario dell’area su cui si trova il sito ha contattato Steven Ahoy e Callum Clayton-Dixon, rappresentanti della tribù indigena Anaiwan, che viveva nelle terre del New England e del New South Wales. «Il sito fa parte del paesaggio culturale di Anaiwan ed è direttamente collegato ad altri importanti siti nell’area del New England. Si tratta di reperti molto rari, perché in passato sono stati vittime di distruzioni e spoliazioni», ha detto Ahoy al Guardian.
Insomma, l’emergenza incendi ha reso evidente una criticità radicata: l’inadeguatezza del sistema di tutela dei beni culturali in Australia. Bisogna tenere in conto che non tutti i siti di arte rupestre nel Nuovo Galles del Sud sono stati documentati, quindi non c’è modo di misurare la reale entità dei danni. Per esempio, questo sito è stato registrato ufficialmente solo di recente. «Questi siti sono vulnerabili e subiranno ulteriori danni anche a prescindere dagli incendi, per esempio a causa della naturale erosione», ha commentato Mark Moore, docente di archeologia all’Università del New England.
Eppure, l’arte era un’attività considerata di primo piano nella cultura aborigena. I dipinti rupestri, alcuni anche molto articolati, venivano utilizzati anche come segnali per marcare il territorio dei vari clan, oltre che per ricordare determinati eventi storici e per raccontare le leggende del Tempo del Sogno, il Dreamtime, cioè l’epoca antecedente alla creazione, nella mitologia aborigena. Il Tempo del Sogno era una sorta di mito fondativo e unificatore delle varie nazioni aborigene, ognuna delle quali era chiamata a custodire e tramandare un certo numero di racconti, come ci descrive mirabilmente Bruce Chatwin nel suo Le vie dei canti. Purtroppo, oggi, sembra che questa responsabilità non sia avvertita dalle istituzioni australiane.
Secondo Ahoy, il danno apportato dagli incendi al sito del New South Wales è irreparabile, grandi frammenti di granito si sono staccati dalle rocce a causa del calore e diversi strumenti di pietra sono stati danneggiati dal fuoco. «Gli incendi e altri fattori meteorologici hanno influenzato notevolmente il paesaggio e noi come Anaiwan non abbiamo avuto la possibilità di continuare le nostre pratiche di gestione del territorio», ha detto Ahoy.