In Grecia sono stati finalmente ritrovati dalla polizia due dipinti rubati di enorme valore di Pablo Picasso e Piet Mondrian. Quasi dieci anni fa, il 9 gennaio 2012, un gruppo di ladri è riuscito a infiltrarsi nella Galleria Nazionale d’Arte Greca e rubare due dipinti a olio dei due grandi artisti. Il furto con scasso fu premeditato e abilmente eseguito, in un brevissimo lasso di tempo della durata di sette minuti, nel corso dei quali le opere erano state staccate dalle loro cornici e trafugate.
I rapinatori si erano introdotti all’interno del museo già la sera prima del vero e proprio furto, con l’intento di far scattare il sistema di allarme, facendo sì che la squadra di sicurezza del museo disattivasse uno degli allarmi. Insieme alle opere di Picasso e Mondrian, che sono state recuperate, i ladri avevano trafugato un altro pezzo di enorme valore: un disegno realizzato a inchiostro dal pittore italiano del XVI secolo Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo, che purtroppo manca ancora all’appello. Al momento della rapina i ladri hanno tentato di rubare anche un quarto dipinto, una seconda opera di Mondrian, tuttavia il tentativo si è rivelato fallimentare poiché interrotto dall’irruzione della polizia.
I dipinti rubati di Picasso e Mondrian erano tra le opere di spicco della collezione d’arte della Grecia: il dipinto di Picasso era un busto femminile del 1939, una Testa di donna, realizzato in bianco e azzurro in ricordo della bandiera della nazione greca, reso nel suo inconfondibile stile cubista. Il pezzo fu regalato alla Grecia dallo stesso Picasso nel 1949 come recita l’iscrizione sul retro dello stesso dipinto, «Per il popolo greco, un tributo di Picasso», in onore del rispetto dimostrato dall’artista per la resistenza greca all’occupazione nazista durante la seconda guerra mondiale. L’altra opera ritrovata, del pittore olandese Piet Mondrian, Stammer Mill with strayed sky, è un dipinto rappresentante un mulino a vento e risalente al 1905, precedente quindi la più nota astrazione geometrica, caratterizzante del suo corpus di opere successive.
L’agenzia di stampa Reuters, citando un funzionario di polizia anonimo, ha riferito che un uomo greco di 49 anni, ritenuto responsabile di entrambi i furti, è stato arrestato dopo il ritrovamento delle opere d’arte alla periferia di Atene. Secondo la polizia, il sospettato aveva nascosto i dipinti a casa sua per anni. Di recente, però, li aveva spostati, avvolti in teli di plastica in un alveo prosciugato a Keratea, una zona rurale vicino alla Capitale greca, dove sono stati trovati in buone condizioni. E fortunatamente non ci sono stati troppi danni – a parte l’evidente imbarazzo delle autorità greche – quando, durante la presentazione alla stampa del ritrovamento, il quadro è scivolato dal supporto sul quale era esposto ed è caduto sul pavimento.
La Galleria Nazionale d’Arte Greca è la principale istituzione artistica del Paese a cui appartengono opere provenienti principalmente dalla Grecia risalenti dal XIV al XX secolo. Le sale espositive al suo interno forniscono un’immagine completa dello sviluppo non solo dell’arte greca ma anche della storia della stessa nazione. Il museo, fondato nel 1878, vanta una collezione di oltre 20.000 opere d’arte inestimabili tra dipinti, disegni e sculture. Nella sua fase nascente, iniziò la storia della sua raccolta e musealizzazione con solo 117 opere d’arte, fino a quando il noto giurista e collezionista d’arte Alexandros Soutzos donò la sua massiccia collezione di dipinti e sculture al governo greco alla sua morte nel 1896. L’acquisizione delle numerose opere di Soutzos, infatti, ha aiutato la Grecia a trasformare la sua Galleria Nazionale in un museo d’arte degno della capitale europea.
Nel 1900, la Galleria Nazionale d’Arte Greca, chiamata anche Museo Alexandros Soutzos, in onore del suo benefattore, si era affermata come un deposito degno di nota per le grandi opere d’arte prodotte in Grecia durante la storia post-bizantina del paese.
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