Un macchinista olandese ha sperimentato sulla propria pelle cosa si intende, quando si dice che l’arte aiuta la vita, anzi, in questo caso, letteralmente la salva. O meglio, la sostiene. Sono a dir poco spettacolari, infatti, le fotografie dell’incidente successo domenica sera, poco prima della mezzanotte, a Spijkenisse, vicino Rotterdam, dove un treno della metropolitana ha sfondato la barriera di sicurezza posta alla fine dei binari del capolinea ma, invece di precipitare per 10 metri nel canale d’acqua sottostante, è rimasto drammaticamente sospeso in aria. I vagoni, infatti, una volta superate le barriere, si sono “appoggiati” sulla grande scultura di una coda di balena.
L’opera che sorge dall’acqua, intitolata appunto Whale Tails, è stata realizzata dall’architetto e artista Maarten Struijs nel 2002. Lo stesso architetto, che in Olanda è molto conosciuto per i suoi ponti, è rimasto stupito dalla resistenza della sua opera ma anche dal risultato visivo di questo strano ibrido la cui vaga ironia un po’ macabra sembra ricordare alcune opere di Elmgreen & Dragset. Per esempio Short Cut, l’installazione che il duo presentò a Milano nel 2003: nella Galleria Vittorio Emanuele, la scena era quella di un inspiegabile “interramento” di una Fiat Uno e di una roulotte. In quel caso, l’opera era una metafora del turismo e della globalizzazione. Questa volta è stato un colpo di fortuna. «Mi assicurerò di avere qualche foto. Non avrei mai potuto immaginare la mia opera in questo modo», ha commentato Strujis.
Ugualmente mozzafiato per il senso di bilico, la scultura realizzata da Richard Wilson l’anno scorso a Torino, sul terrazzo di Domus Lascaris, palazzo razionalista degli anni Cinquanta. Per Hang On A Minute Lads… I’ve Got A Great Idea, Wilson mise in equilibrio, oltre il bordo del palazzo, un autobus, come dedicata ai cinquant’anni del film The Italian Job. Insomma, la lezione è che anche una semplice corsa sui mezzi pubblici può nascondere un’avventura.
In questo caso, un incidente a lieto fine, visto che l’autista ha potuto lasciare il treno, che fortunatamente era vuoto, sulle sue gambe. È stato portato in ospedale per un controllo ma, a quanto pare, non ha riportato lesioni. Ora bisogna solo capire come spostare il treno da lì. A meno che qualcuno non decida di trasformarlo in una installazione permanente.
Chissà cosa ne penserebbe Jeff Koons, che nel 2012 progettò un’installazione per l’High Line Park di New York, il tratto ferrato della metropolitana abbandonato e diventato poi parco d’arte contemporanea. L’idea di Koons, poi mai realizzata, era di far penzolare una vera locomotiva a vapore da una gru. «La potenza e la dinamica di Train rappresentano l’energia effimera che attraversa la città ogni giorno», spiegava l’artista statunitense che, però, non riuscì a portare a termine il progetto. La realtà, ancora una volta, supera l’immaginazione.
Di certo, l’ipotesi di un’installazione prensile in emersione dall’acqua è già stata praticata, anche se con pareri piuttosto discordanti. Chi non ricorda – oppure, chi ricorda – le manone di Lorenzo Quinn, posizionate a sorreggere simbolicamente Palazzo Ca’ Sagredo, a Venezia, nel 2017? Ecco, non si può dire che il risultato in Laguna sia stato poi così memorabile, almeno non come quando si mette in gioco la casualità. Anzi, nel caso dell’incidente in Olanda, un colpo di fortuna.
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