La storica cattedrale ortodossa di Santa Caterina, a Kherson, è stata danneggiata nel corso dei bombardamenti russi che, negli ultimi giorni, si sono intensificati sulla città dell’Ucraina meridionale, punto strategico di primaria importanza fin dal primo giorno di guerra, il 24 febbraio 2022. «Nel momento in cui i soccorritori stavano spegnendo l’incendio nella chiesa (già colpita nel corso di un precedente radi, ndr) i russi hanno riaperto il fuoco», ha riferito l’amministrazione militare regionale, tramite il suo canale Telegram: «Quattro dipendenti del servizio di emergenza sono rimasti feriti e anche le attrezzature speciali sono state danneggiate».
Come riportato da fonti locali, il tetto è stato sfondato, il soffitto in legno ha preso fuoco, le finestre sono andate in frantumi e l’interno del luogo di culto è stato invaso dell’acqua. I colpi potrebbero essere partiti a pochi chilometri di distanza, al di dà del fiume Dnepr, che divide la città ucraina da quella ancora occupata dalle forze russe. La Cattedrale appartiene alla Chiesa ortodossa ucraina del patriarcato di Mosca e da Kiev è considerata filorussa, anche se una parte se ne è distaccata già nel 2018 e da allora è considerata scismatica dal patriarca russo. Come spesso è capitato nel corso di questo conflitto, infatti, gli ambiti finiscono con l’intrecciarsi strettamente.
La chiesa fu realizzata tra il 1781 ed il 1786, voluta dal generale Ivan Gannibal – eminente capo militare russo e prozio del grande scrittore Alexander Pushkin –, al quale Caterina II incaricò di costruire la città di Kherson. La cattedrale doveva rappresentare un mausoleo in ricordo della guerra russo-turca appena conclusa e alla quale Gannibal diede un apporto fondamentale, ma anche un richiamo alla cultura bizantina, della quale la Russia rivendicava l’eredità. Nel 1791, nella cattedrale furono tumulati i resti del principe Grigory Potëmkin, consigliere di Caterina nella colonizzazione dell’Ucraina ma tra l’ottobre e il novembre del 2022 l’esercito russo ne rimosse le ossa, prima di ritirarsi dal città.
Dopo la Rivoluzione russa del 1917, la cattedrale di Santa Caterina venne chiusa al culto dalle autorità bolsceviche e riconvertita in un museo dedicato all’ateismo. Con l’invasione nazista dell’Ucraina e la conseguente occupazione della città, fu riaperta ai fedeli. Fu nuovamente chiusa dai sovietici nel 1962 e trasformata in un magazzino. Con il crollo dell’Union Sovietica fu reclamata dalla chiesa ortodossa russa e riaperta al culto.
È la seconda volta in due settimane che una grande cattedrale ortodossa viene colpita durante i bombardamenti in Ucraina. Il 23 luglio, la Cattedrale della Trasfigurazione a Odessa è stata gravemente danneggiata a seguito degli attacchi russi contro il porto del Mar Nero. All’inizio di quest’anno il centro di Odessa è stato inserito tra i patrimoni dell’umanità dell’Unesco. La Russia ha annesso parte della regione di Kherson nel settembre 2022 insieme ad altre quattro regioni ucraine e ha sequestrato le loro collezioni museali.
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