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Non proprio un caso di nomen omen ma, di certo, quel dito medio in pregiatissimo marmo di Carrara, con i migliori omaggi di Maurizio Cattelan, adesso sembra assumere un significato profetico, vagamente riferito a quello gestuale: la Borsa è sotto sfratto, o meglio, rischia di perdere i suoi storici uffici di Palazzo Mezzanotte, in piazza degli Affari, sede da 90 anni della società che gestisce il mercato finanziario italiano.
Esempio della declinazione architettonica dello stile formale espresso dal movimento artistico Novecento, l’edificio fu costruito, tra il 1927 e il 1932, su committenza della Camera di Commercio di Milano e su progetto dell’architetto Paolo Mezzanotte, allo scopo di riunire in unico edificio le strutture della Borsa valori e delle altre Borse merci (sete, bozzoli, grani) che nella sede precedente, a Palazzo Broggi di piazza Cordusio, non avevano una propria sede. Costruito sui resti di un antico teatro romano, Palazzo Mezzanotte si propose subito all’avanguardia della tecnica: oltre a prevedere l’esecuzione automatica delle chiamate simultanee degli ascensori, c’era anche un sistema di condizionamento dell’aria e, soprattutto, ospitava il più grande quadro luminoso elettrico d’Italia, che permetteva la visione della quotazione in tempo reale dei 78 titoli allora ammessi alla Borsa di Milano.
Per tutti questi anni, il contratto di affitto è stato rinnovato automaticamente e scadrà il 31 dicembre 2023 ma adesso, secondo quanto spiegato da Camera di Commercio di Milano, Monza e Brianza e Lodi, proprietaria dell’edificio, è stato ritenuto necessario aumentare le cifre. La rivalutazione automatica, sulla base dell’ultimo aggiornamento Istat, non sarebbe più in linea con i prezzi di mercato. La base d’asta per aggiudicarsi Palazzo Mezzanotte è di 6 milioni e 850mila euro, cioè il canone di affitto annuo. Camera di Commercio ha chiarito che i rapporti con la Borsa sono assolutamente pacifici ma, nondimeno, è necessario agire nel contesto delle normative pubbliche del codice degli appalti.
Adesso dunque la palla passa a Borsa, che dovrà decidere se ed eventualmente quanto aprire i propri cordoni. Il termine per presentare la richiesta – indirizzata a Parcam S.r.l., società partecipata della Camera di Commercio che gestisce la procedura per l’assegnazione dell’immobile – è per il 15 aprile. La durata del nuovo contratto sarà di sei anni, rinnovabili di ulteriori sei. Possono fare domanda le persone giuridiche iscritte al registro delle imprese, e solo singolarmente. Non sono ammessi raggruppamenti temporanei di concorrenti. Il bando chiude il 16 maggio 2022.