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«La vera nave che finanzio, la MV Louise Michel, ha salvato 17 bambini non accompagnati nel Mare Mediterraneo centrale, la scorsa notte. Come punizione, le autorità italiane l’hanno trattenuta, il che mi sembra vile e inaccettabile». Con questa frase lapidaria, pubblicata come al solito sulla sua pagina Instagram, Banksy ha risposto all’attacco del Ministro dell’Interno britannico James Cleverly, che aveva definito «Vile» e «Inaccettabile» il gommone pieno di manichini di migranti, comparso al festival musicale di Glastonbury, svoltosi lo scorso fine settimana. Il post è accompagnato da un’immagine della Louise Michel, l’imbarcazione di ricerca e soccorso che, finanziata dallo street artist anonimo più famoso al mondo, ha salvato decine di persone nella pericolosa traversata dal Nord Africa all’Europa.
Domenica, Banksy aveva caricato un video in cui il gommone viene sollevato sopra le teste delle migliaia di persone che, nella serata di venerdì, stavano assistendo all’esibizione del gruppo post-punk degli Idles, fondato nel 2009 proprio a Bristol, quella che ormai è considerata la città natale dello street artist. Il gommone è apparso mentre la band eseguiva Danny Nedelko, una canzone del 2018 che si apre con la frase: «My blood brother is an immigrant, a beautiful immigrant». Un portavoce della band ha detto che non erano a conoscenza della performance. Il gommone è poi ritornato anche il giorno successivo, sabato, durante il set della rapper Little Simz.
Peraltro, non è la prima volta che Banksy compare a Glastonbury. Nel 2019 disegnò il giubbotto anti-pugnale con la bandiera dell’Union Jack, indossato da Stormzy, mentre nel 2014 fu la volta di un furgone per il trasporto bestiame, che girava per il festival carico di peluche. Negli scorsi anni il Festival ha anche ospitato varie sue opere stencil. L’ultima edizione, poi, è stata particolarmente intensa dal punto di vista dell’arte contemporanea, con l’intervento di Marina Ambramovic che, con un vestito bianco somigliante al simbolo della pace, ha fatto rimanere tutto il pubblico in silenzio per sette minuti.
Più controversa è stata invece la ricezione della performance di Banksy, che ha mandato su tutte le furie James Cleverly, già Presidente del Partito Conservatore e segretario di Stato con il governo di Boris Johnson. Sostenitore della Brexit – altro tema su cui Banksy si è espresso chiaramente in passato – Cleverly aveva descritto il gommone dello street artist come una «Celebrazione della perdita di vite umane nella Manica»: «Ci sono un sacco di persone lì che scherzano e festeggiano per le azioni criminali che costano vite. Le persone muoiono. Le persone muoiono nel Mediterraneo, muoiono nella Manica». «L’ipocrisia della sinistra su questo tema è mozzafiato e scherzarci sopra, celebrarla in un festival pop quando ci sono bambini che muoiono nella Manica, è del tutto inaccettabile», ha continuato Cleverly, che stava rilasciando un’intervista in vista delle elezioni generali di giovedì. La presa di posizione così netta nei confronti dell’azione di Banksy potrebbe essere dovuta proprio alla coincidenza elettorale: secondo i sondaggi, infatti, il suo partito potrebbe subire una pesante sconfitta.
Di lunga data è invece l’impegno di Banksy nella crisi dei migranti nel suo lavoro. Nel 2019, Banksy realizzò a Venezia, durante la Biennale d’Arte, uno stencil di un bambino migrante che indossa un giubbotto di salvataggio e tiene in alto un razzo rosa, mentre nel 2015 aveva rielaborato un’immagine del defunto Steve Jobs con un sacco della spazzatura gettato su una spalla e un computer Apple in mano, nel campo profughi di Calais noto come “La giungla”.
Nell’agosto 2020 ha iniziato a finanziare le operazioni di una nave da soccorso chiamata Louise Michel, in onore della femminista e anarchica francese del XIX secolo. Impegnata nel salvataggio dei rifugiati che affrontano la traversata tra Africa e Europa, l’imbarcazione era stata sequestrata nel marzo 2023 dalle autorità italiane e in seguito rilasciata. La nave è stata nuovamente bloccata da ieri e per 20 giorni nel porto di Lampedusa, dopo che il maltempo aveva impedito di attraccare a Pozzallo, in Sicilia, come ordinato dalle autorità. Dopo aver ricevuto il permesso, l’equipaggio ha fatto sbarcare sull’isola 37 sopravvissuti salvati da un naufragio ma subito dopo è scattato il sequestro, per non aver eseguito l’ordine di attraccare a Pozzallo.
«Questo gioco politico con le persone in cerca di sicurezza deve finire immediatamente», si legge in un post pubblicato recentemente sulla pagina dell’equipaggio della Louise Michel. «Nessuno dovrebbe essere lasciato in mare. Tutti hanno diritto a un posto sicuro. E la sicurezza di nessuno dovrebbe essere compromessa da giochi o strategie politiche! L’UE sta deliberatamente limitando il salvataggio civile in mare mentre le persone annegano nel Mediterraneo in cerca di sicurezza».