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Dopo aver incassato le chiusure del mondo dell’arte e della cultura – almeno della parte occidentale – la Russia è passata al contrattacco sullo stesso terreno del soft power (ormai non più così tanto morbido) e, adesso, rivuole le sue opere. In una lettera firmata da Mikhail Piotrovsky, direttore generale dell’Ermitage, è stata chiesta la restituzione di due dipinti al Palazzo Reale di Milano e di 23 alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, attualmente in prestito. «In base alla decisione del ministero russo della Cultura tutti i prestiti in essere devono essere restituiti dall’estero alla Russia», si legge nella lettera e visto che «L’Ermitage è un museo statale che dipende dal Ministero della Cultura», la richiesta è consequenziale e obbligata. «Capisco perfettamente che questa decisione vi creerà grande dispiacere ed inconvenienti e spero nella vostra comprensione», continua la lettera.
Le opere richieste dalla Russia
Nello specifico, si tratta di “Giovane donna con cappello piumato” di Tiziano e “Giovane donna con vecchio di profilo”, di Giovanni Cariani, esposte a Palazzo Reale per la mostra “Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano”. Le due opere dovranno tornare in Russia entro la fine del mese. Proprio di Tiziano, domani, presso l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma, la Direttrice dell’Istituto Alessandra Marino e il Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger, presenteranno il restauro del “Ritratto di Pier Luigi Farnese in armatura”, realizzato dal maestro veneto nel 1546.
Sono 23 invece le opere in mostra per “Grand Tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei”, nelle sede di Gallerie d’Italia in Piazza della Scala a Milano. In questo caso, l’esposizione è stata organizzata in partnership proprio con l’Ermitage, oltre che con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Dedicata all’iconico viaggio di istruzione e di formazione che i giovani intellettuali intraprendevano in Italia tra Sette e Ottocento, la mostra chiuderà il 27 marzo, quindi la richiesta di restituzione ha più che altro un valore formale, anche se, volendo rispettare i termini forse dovranno esser disallestite con qualche giorno di anticipo.
Di seguto l’elenco di tutte le opere richieste alle Gallerie d’Italia.
Abraham-Louis-Rodolphe Ducros (Moudon 1748 – Losanna 1810), I granduchi Paolo Petrovicˇ e Marija Fëdorovna al Foro Romano, 1782, olio su tela, 99 × 137,5 cm, San Pietroburgo, Museo-Tenuta Statale di Pavlovsk
Abraham-Louis-Rodolphe Ducros (Moudon 1748 – Losanna 1810), I granduchi Paolo Petrovicˇ e Marija Fëdorovna in visita alla grotta di Nettuno a Tivoli, 1782, olio su tela, 98,5 × 137,5 cm, San Pietroburgo, Museo-Tenuta Statale di Pavlovsk
Carlo Labruzzi (Roma 1748 – 1817), Il Colosseo visto dal Palatino, 1780, olio su tela, 77 × 126 cm, San Pietroburgo, Museo Statale Carskoe Selo
Giovanni Battista Lampi (Romeno, Val di Non, 1751 – Vienna 1830) / Jakob Philipp Hackert (Prenzlau 1737 – Firenze 1807), Ritratto del principe Nikolaj Borisovicˇ Jusupov con un cane, 1786-1789, olio su tela, 61 × 58 cm, San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage
Jean-Auguste-Dominique Ingres (Montauban 1780 – Parigi 1867), Ritratto del conte Nikolaj Dmitrevicˇ Gur’ev, 1821, olio su tela, 107 × 86 cm, San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage
Giulio Carlini (Venezia 1826 – 1887), La famiglia Tolstoj a Venezia, 1855, olio su tela, 88 × 110 cm, San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage
Louise-Élisabeth Vigée Le Brun (Parigi 1755 – Louveciennes 1842), Autoritratto, 1800, olio su tela, 78,5 × 68 cm, San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage
Ferdinand Georg Waldmüller (Vienna 1793 – Hinterbrühl 1865), Alle porte del monastero, 1846, olio su tavola, 61 × 79 cm, San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage
Carlo Albacini (Fabriano 1734? – Roma 1813), Iside, fine degli anni sessanta del XVIII secolo, marmo, altezza 109 cm, San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage
Carlo Albacini (Fabriano 1734? – Roma 1813), Flora, fine degli anni sessanta del XVIII secolo, marmo, altezza 120 cm, San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage
Ignazio Collino (Torino 1724 – 1793) / Filippo Collino (Torino 1737 – 1800), Plutone rapisce Proserpina, 1781, marmo di Carrara, 79,5 × 51 × 34 cm, San Pietroburgo, Museo-Tenuta Statale di Pavlovsk
Antonio Canova (Possagno 1757 – Venezia 1822), Amorino alato, 1794-1797, marmo, 142 × 54,5 × 48 cm, San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage
Luigi Valadier (Roma 1726 – 1785), Vaso con coperchio, 1780 circa, porfido rosso e bronzo dorato, 41 × 39 × 27 cm, San Pietroburgo, Museo-Tenuta Statale di Pavlovsk
Luigi Valadier (Roma 1726 – 1785), Coppia di vasi con coperchio, 1782 circa, porfido rosso e bronzo dorato, 45 × 31 × 21 cm ciascuno, San Pietroburgo, Museo-Tenuta Statale di Pavlovsk
Luigi Valadier (Roma 1726 – 1785), Coppia di vasi con coperchio, 1782 circa, porfido rosso e bronzo dorato, 45 × 31 × 21 cm ciascuno, San Pietroburgo, Museo-Tenuta Statale di Pavlovsk
Luigi Valadier (Roma 1726 – 1785), Coppia di vasi con coperchio, 1782 circa, porfido rosso e bronzo dorato, 30 × 12 × 11 cm ciascuno, San Pietroburgo, Museo-Tenuta Statale di Pavlovsk
Luigi Valadier (Roma 1726 – 1785), Coppia di vasi con coperchio, 1782 circa, porfido rosso e bronzo dorato, 30 × 12 × 11 cm ciascuno, San Pietroburgo, Museo-Tenuta Statale di Pavlovsk
Atelier di Luigi Valadier (Roma 1726 – 1785), Ragazza con nido d’uccello, 1782 circa, bronzo patinato, 28 × 12 × 11 cm, San Pietroburgo, Museo-Tenuta Statale di Pavlovsk
Atelier di Luigi Valadier (Roma 1726 – 1785), Ragazzo con uccello, 1782 circa, bronzo patinato, 28 × 11 × 11 cm, San Pietroburgo, Museo-Tenuta Statale di Pavlovsk
Atelier di Luigi Valadier (Roma 1726 – 1785), Coppia di piedistalli per i bronzetti raffiguranti Ragazza con nido di uccello e Ragazzo con uccello, 1782 circa, marmo e bronzo dorato, 13,7 × 11,5 × 11,5 cm, San Pietroburgo, Museo-Tenuta Statale di Pavlovsk
Atelier di Luigi Valadier (Roma 1726 – 1785), Coppia di piedistalli per i bronzetti raffiguranti Ragazza con nido di uccello e Ragazzo con uccello, 1782 circa, marmo e bronzo dorato, 13,7 × 11,5 × 11,5 cm, San Pietroburgo, Museo-Tenuta Statale di Pavlovsk
Michelangelo Barberi (Roma 1787 – 1867), Giornate romane (tavolo a mosaico), 1839, smalto su bronzo, mosaico romano, rilievo dorato e metallo fuso, altezza 79 cm, diametro 103 cm, San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage
La risposta di Franceschini
Quando un museo richiede la restituzione delle opere prestate di norma non ci si oppone ma pare non sia stato ancora organizzato il trasporto. Palazzo Reale è un museo del Comune di Milano, mentre le Gallerie d’Italia fanno parte del gruppo bancario Intesa Sanpaolo. Quindi, «Il ministero non ha competenze in materia», ha dichiarato il Ministro Dario Franceschini, che successivamente ha anche parlato di una iniziativa a favore degli artisti ucraini.
«L’Italia è Presidente di turno del Consiglio d’Europa e nella prossima riunione del 1 aprile, che presiederò con tutti i Ministri della Cultura, proporremo un’iniziativa collettiva di sostegno alla cultura e agli artisti ucraini», ha spiegato il ministro. «È importante e significativo che il mondo dell’arte si stia mobilitando, dal Maxxi, alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano per il sostegno al padiglione dell’Ucraina e ai suoi artisti, fino alle campagne digitali che vedono protagonisti i musei statali. È un momento che richiede grandi scelte, ma anche piccoli gesti. Queste iniziative sono davvero importanti sia perché i proventi andranno alle associazioni che sostengono i profughi ma anche perché credo che il più grande contributo che si possa dare ora per sostenere quel Paese, sia far conoscere i suoi artisti, la loro musica, la loro storia».
Tra le altre opere che saranno oggetto di “restituzione anticipata”, anche una “Giovane donna” di Pablo Picasso, finora mai esposta in Italia e al centro della mostra in programma alla Fondazione Fendi di Roma. E poi quelle in esposizione a Palazzo Roverella di Rovigo, per la grande mostra dedicata a Kandinskij, con 80 capolavori del grande maestro dell’Astrattismo, gran parte dei quali provenienti da musei e collezioni private russe. E gli stessi trasporti tristemente speciali sono in organizzazione anche dagli altri musei e dalle altre mostre in tutta Europa, da Parigi ad Amsterdam. Uno tra i tanti effetti collateriali di una guerra.
ma dategliele subito