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La “Squola pubblica” di Marcella Vanzo
Attualità
Il titolo del progetto, all’apparenza una innocua e consumata provocazione, contiene l’ampiezza del respiro di cosa Marcella Vanzo, ormai da più di un anno, sta facendo con Squola pubblica. L’errore, così comune da essere un classico, definisce da subito l’intenzione di non attenersi alla dinamica tradizionale dell’educazione pubblica, che in decenni di (maldestre) riforme e pavidi inoltramenti in dimensioni più paritarie, ha per lo più mantenuto il suo carattere verticale, trasmissivo, fondato sull’autorità del docente e su un sistema di esattezze, correzioni, premi, punizioni. Marcella Vanzo entra nello spazio della pedagogia con il passo che le è proprio, quello dell’artista versata nella sperimentazione, aperta al possibile e ai suoi rischi. È un coraggio che appartiene in modo naturale all’arte e che dovrebbe essere la spinta di ogni percorso educativo. Squola pubblica reca in sé questo principio irrinunciabile: lo spazio dell’educazione va ripensato (una volta per tutte e poi ogni volta, ogni maledetta volta) in una geometria che ponga al centro l’apprendimento e non l’insegnamento, come da quasi due secoli ripetono, inascoltati o fraintesi, i teorici della pedagogia anarchica e libertaria. Così la ‘q’ eretica di Vanzo introduce nuovi formati nel patto pedagogico e tutto questo avviene in controtendenza con una fase storica che assegna nuove regole, nuove compressioni, nuovi codici di comportamento e relazione, sempre più dogmatici e astratti, quasi ogni giorno.
Il progetto è nato nel pieno della prima reclusione sanitaria, nel marzo 2020, quando l’artista ha osservato nella quotidianità dei propri figli lo smarrimento di una condizione di limite del tutto nuova. A partire dalle relazioni, inizialmente empiriche, quasi improvvisate, con le classi frequentate dai figli sono poi stati sviluppati 40 laboratori d’arte interattivi e gratuiti che hanno coinvolto sette classi di tre scuole primarie milanesi (ICS Confalonieri, Stoppani e Nuova Educazione) e una scuola per l’infanzia (Alzaia).
Un aspetto importante della sperimentazione condotta dall’artista riguarda l’interruzione di un automatismo che ha caratterizzato il trasferimento (precipitoso, quasi emergenziale) delle attività didattiche nella modalità online. Questo passaggio, tristemente ma appropriatamente, viene definito ‘didattica a distanza’, sottolineando una condizione relazionale che non dovrebbe mai prendere forma nell’apprendimento il quale, invece, è sempre adesione totale, partecipata, appassionata, anche quando manca la prossimità fisica. Mentre nella maggior parte dei casi la Dad ha replicato e adattato la didattica dell’aula agli strumenti web, Vanzo ha reinventato le posizioni e le dinamiche della classe virtuale, ha creato nuovi dispositivi di conoscenza che passano attraverso l’invenzione. Lungo tutti i laboratori, variamente organizzati per fasce di età e incentrati su aree tematiche diverse (i bestiari, gli azzardi cognitivi del Surrealismo, l’esplorazione di culture lontane nel tempo o nello spazio), corre l’urgenza del corpo, la sua centralità, il suo ruolo primario nei processi di apprendimento che, nella proposta di Vanzo, corrono paralleli e intrecciati a quelli della creazione.
Il progetto si è evoluto ulteriormente a partire dall’accoglienza da parte di Pirelli HangarBicocca che ha commissionato a Vanzo due serie di laboratori per bambini dai 6 ai 10 anni, entrambi offerti ai partecipanti gratuitamente, che si sono svolti tra aprile e maggio 2020. La squola, dunque è uscita da scuola, entrando in una delle istituzioni milanesi più sensibili al rapporto con il pubblico e ai diversi livelli della mediazione museale. Un altro elemento di grande interesse è la condivisione dei modelli e dei metodi che Marcella Vanzo ha esteso a genitori docenti (che hanno accolto e sostenuto il Squola pubblica, riconoscendone il valore). L’artista dall’inizio ha aperto la propria aula esperienziale agli altri attori in gioco, le famiglie, gli insegnanti e a questi ultimi si rivolge anche il programma realizzato con il Dipartimento Educativo di Pirelli HangarBicocca e con la collaborazione dell’Università degli Studi Milano-Bicocca, in particolare il Corso di Laurea in Scienze della Formazione primaria, Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” che in un momento storico di dibattito e contrasto sull’educazione ha saputo aprirsi alla prova di nuove soluzioni. Si tratta “fare insieme #squola_pubblica”, un corso di formazione gratuito per i docenti della scuola primaria realizzato lo scorso autunno, che sviluppa e amplia le intuizioni e i formati alla radice di Squola pubblica: quindi non l’insegnamento di un metodo ma uno spazio di confronto ed elaborazione, una ginnastica creativa per l’invenzione di nuovi metodi per gestire limiti della Dad e ottimizzarne il potenziale.