Gli anni ’80 di Sanremo sono segnati dalle scenografie realizzate da Enzo Somigli (1981 – 1984) ispirate al mondo della disco, tra specchi e scale luminose. Nel 1985 lo scenografo Luigi Dell’Aglio accosta dei neon blu a contorno del varco da cui parte la scala. Da ricordare il Festival del 1987, quando la famosa scalinata, già protagonista, invade tutto il palco.
Arriviamo agli anni ’90, quelli del regno di Pippo Baudo, in cui i palchi iniziano a diventare sempre più complessi. Come quello del ’92 con la grande vetrata colorata in stile art-decò o quello dell’edizione del ’94 caratterizzato da un enorme mazzo di fiori, entrambi a firma Gaetano Castelli.
Gli anni 2000, sono segnati dalla sperimentazione e dalle innovazioni tecnologiche: dalla scenografia mobile del 2007 del già citato Castelli, agli schermi luminosi modulari alti 7 metri del 2009. Nel 2010, in occasione del sessantesimo anniversario di Sanremo, un’ascensore sostituì l’iconica scalinata, assente anche nel 2011. Nel 2013 si è anche provato a motorizzarla, ma negli anni successivi non si è mai ripetuto l’esperimento.
Ed è sempre Castelli, insieme alla figlia Maria Chiara, a firmare la scenografia di quest’anno, in cui tornano le principali caratteristiche dei lavori dello scenografo che vanta una lunga collaborazione con il festival: gli elementi ‘futuristici’, le superfici concentriche e l’assenza di spigoli.