20 febbraio 2023

Liberi di creare: il report del Consiglio d’Europa sulle sfide dell’arte

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Il Consiglio d’Europa ha pubblicato il report “Liberi di creare”, incentrato sulla situazione della libertà artistica, in un’epoca di crisi economica, sociale e ambientale

Taring Padi, People’s Justice, Documenta 15, Kassel

Il Consiglio d’Europa ha pubblicato il report “Liberi di creare: la libertà artistica in Europa”, dedicato alle sfide che gli artisti e gli operatori culturali europei devono affrontare nell’esercizio del loro diritto alla libertà di espressione artistica. Il resoconto tiene in considerazione una serie di parametri ad ampio raggio, come leggi che limitano la libertà creativa, attacchi da parte di gruppi non governativi, minacce online e pressioni meno visibili che contribuiscono all’autocensura.

La pressione dell’attualità

«La libertà artistica è un diritto umano fondamentale che richiede protezione ed è recentemente peggiorata», spiegano dal Consiglio. I motivi? Tutti strettamente connessi all’attualità: estremizzazione della politica e radicalizzazione, collasso economico, pandemia, digitalizzazione vista come una minaccia, catastrofi ambientali e, come se non bastasse, il ritorno della guerra anche nel bel mezzo dell’Europa. Tutte crisi con impatti significativi sui diritti umani nella società e, di conseguenza, con risvolti anche nell’esercizio della cultura, dell’arte e della creatività.

«Con la democrazia sotto forte pressione, il ruolo chiave delle arti e della cultura come potenti mezzi per mantenere un dialogo costruttivo in società democratiche, diverse e aperte diventa sempre più evidente. Il diritto alla libertà di espressione artistica è una chiave per questo e garantisce il pluralismo e la vitalità del processo democratico», ha dichiarato il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić.

Il report si è basato su una ricerca che ha utilizzato fonti dedicate alla libertà artistica, umana e culturale, con un focus sugli eventi compresi nel periodo 2019-2022. Anni realmente significativi per il settore dell’arte e densi di avvenimenti da storiografia, come nel caso della contestatissima quindicesima edizione di Documenta di Kassel che, tra interrogazioni parlamentari e atti di vandalismo, si è conclusa cone le clamorose dimissioni della direttrice, Sabine Schormann.

Politica e social media

In evidenza, la crescita di movimenti politici e ideologici ispirati al populismo e al conservatorismo. Secondo il report, questa tendenza ha avuto un impatto negativo sulla possibilità di creare arte su questioni riguardanti i diritti LGBT e delle donne, ma anche sulla religione e sui valori considerati tradizionali. Questa prospettiva è dimostrata da diversi casi di divieto a spettacoli e festival a tema LGBTI, ritenuti «Promotrici di omosessualità». I tentativi di vietare e sopprimere l’espressione LGBTI sono in genere guidati da leader religiosi conservatori e ortodossi, spesso apertamente sostenuti dai capi di stato.

Sempre attuale, in tema di censure, l’azione di controllo applicata dagli algoritmi dei social media. In questo senso, il report “Liberi di creare” indica la possibilità di usufruire di Don’t Delete Art, una piattaforma online in cui gli artisti possono inviare lavori che sono stati rimossi dai loro account social, perché giudicati, secondo le linee guida della community, come discutibili, osceni, offensivi o sessualmente espliciti. Il report mette in evidenza come «Queste linee guida sono spesso poco chiare e gli artisti hanno difficoltà a scoprire i motivi della rimozione o del ripristino del loro lavoro. Gran parte del materiale rimosso presenta nudità che è difficilmente possono essere definite “oscene”», si legge nel report. Curato da artisti ed esperti indipendenti, l’obiettivo della piattaforma Don’t Delete Art è ottenere spingere le società che controllano i social media a rivedere e modificare le loro linee guida in particolare per a regolamentazione della pubblicazione delle opere d’arte online.

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