Categorie: Attualità

Libri, film e siti per supportare e seguire il movimento Black Lives Matter

di - 29 Giugno 2020

L’omicidio di George Floyd avvenuto lo scorso 25 maggio ha scatenato proteste di massa globali. Il movimento Black Lives Matter sta – finalmente – avendo un’eco degno della causa per cui lotta ma tutti abbiamo un motivo per supportare. Non si è marciato solo per George Floyd ma in nome di tutte le vittime del razzismo sistemico che persiste nelle radici dei nostri Paesi. «No justice, no peace» deve continuare a essere un motto in tutto il mondo.

Anche se non puoi unirti fisicamente alle proteste, ci sono diversi modi in cui puoi agire per mostrare il tuo supporto in questo momento. Educare e auto-educarsi è fondamentale. Ma non solo, nell’era tecnicizzata Covid e Post-Covid è doveroso agire in maniera collettiva, attraverso la solidarietà digitale. Dunque, come si può contribuire attivamente?

Leggendo

La cultura è la chiave. Conoscere, leggere e informarsi sono gli imperativi. In Necropolitics (2003), il filosofo camerunese Achille Mbembe spiega in cosa consista la sovranità, ossia nel potere e nella capacità di decidere chi può vivere e chi deve morire. Riferendosi alle figure di Hannah Arendt, Giorgio Agamben e Michel Foucault, Mbembe sostiene che oggi la necropolitica, il potere sulla morte di qualcuno, assuma forme sempre diverse e rivela la sua essenza più cupa.

Iniziato come un post sul suo blog nel 2014, in Why I’m No Longer Talking to White People About Race Eddo-Lodge spiega perché ha deciso di non parlare ai bianchi di razzismo (in particolare a quelli che si rifiutano di accettare l’esistenza del razzismo sistemico).

La scritta “Black Lives Matter” a Washington.

Dalla prospettiva di una femminista nera, Killing Rage: Ending Racism (1996) raccoglie 28 saggi di Bell Hooks in cui esprime la crudeltà del razzismo: dal trauma psicologico nella comunità degli afroamericani, all’amicizia tra donne nere e donne bianche, fino al razzismo interiorizzato nei film e nei media.

Ibram X Kendi, invece, combina etica, storia, legge e scienza con la propria storia. How To Be An Antiracist (2019) ci invita a immaginare come potrebbe essere una società antirazzista e a pensare a come possiamo svolgere un ruolo attivo nella sua costruzione.

Guardando

Diretto da Göran Olsson, The Black Power Mixtape 1967–75 (2011) è un documentario che esamina l’evoluzione del movimento Black Power nella società americana, con filmati d’archivio di Angela Davis, Stokely Carmichael, Bobby Seale e Abiodun Oyewole.

Do The Right Thing è la pietra miliare che ha consacrato il regista Spike Lee (1989). Traendo ispirazione da eventi di cronaca, Do The Right Thing è incentrato sulla giornata vissuta da una comunità multirazziale accomunata dal clima di alta tensione. Questa pellicola è preziosa perché non esistono stereotipi, perché insegna che il melting pot non è sinonimo di integrazione e, infine, ci fa riflettere su quanto il razzismo non si possa ridurre a una storia esclusivamente statunitense.

I Am Not Your Negro di Raoul Peck (2016) è basato sul manoscritto incompiuto di James Baldwin, Remember This House. Nominato all’Oscar, è narrato da Samuel L. Jackson ed esplora la storia del razzismo attraverso leader dei diritti civili come Medgar Evers, Malcolm X e Martin Luther King.

XXIII Emendamento, diretto da Ava DuVernay (2016), prende il nome dal tredicesimo emendamento, che abolì la schiavitù nel 1865. Il documentario, vincitore di un Emmy, segue la storia dalla schiavitù sino alla detenzione di massa di neri negli Stati Uniti. Il documentario mostra perché molte persone chiedono giustizia e riforme contro la brutalità della polizia.

When They See Us

Diretto ancora da Ava DuVernay, When They See Us (2019) è una serie basata sul caso dei Central Park Five, intrappolati da un sistema giudiziario alla ricerca di un colpevole costi quel che costi. Accusati di aver ucciso una jogger nel 1989, cinque ragazzi, di qui quattro minorenni, hanno dovuto scontare una pena per un crimine mai commesso. La serie fa sorgere riflessioni molto attuali, per esempio: quant’è facile mettere in discussione l’innocenza di un individuo, se sei bianco? Fondamentale porre attenzione alla figura di Donald Trump, che spese ben 85mila dollari per far inserire degli articoli in alcuni giornali di New York in cui dichiarò: «Voglio odiare questi assassini e lo farò sempre. Non sto cercando di psicanalizzare o capirli, sto cercando di punirli». La verità sul caso è stata svelata solo nel 2002.

Marsha P. Johnson è stata una figura chiave in questa storia. Attivista, auto-definitasi come drag queen, al centro del movimento per i diritti LGBT negli Usa, una delle presenze più importanti nei moti di Stonewall del 1969. Fondò anche l’organizzazione STAR. Nel 1992, il suo corpo venne ritrovato nell’Hudson River. Il dipartimento di polizia ha accantonato il caso, dichiarandolo suicidio. Non c’è mai stata una vera giustizia. Nel documentario The Death and Life of Marsha P. Johnson (2017) diretto David France, Victoria Cruz torna sulle tracce del caso.

L’attivista Marsha P. Johnson

Ascoltando

Intersectionality Matters! è un podcast mediato dalla studiosa e attivista per i diritti civili Kimberlé Crenshaw, cha ha coniato il termine “intersezionalità” ne 1989. Crenshaw esplora il significato dei diritti civili e della teoria della razza di oggi.

In Code Switch, NPR Code Switch offre «Le conversazioni impavide sulla razza che stavate aspettando», creando collegamenti tra cultura pop e cronaca per dimostrare come il razzismo influisca su ogni aspetto della vita quotidiana.

Da segnalare è anche la playlist di Spotify, Black Lives Matter, un viaggio nella lunga storia della musica nera.

“Fight The Power” è la canzone del gruppo hip-hop americano Public Enemy (1989). È stato concepita su richiesta del regista Spike Lee, che ha cercato un tema musicale per il suo film Do the Right Thing

Esponendo

L’arte è il luogo da cui partire per una società inclusiva ed etica. Ecco alcuni artisti da scoprire o riscoprire.

L’artista nigeriana di base a Los Angeles, Njideka Akunyili Crosby combina diversi media, dalla pittura alla fotografia, per esprimere il valore delle due culture radicate nell’artista, quella africana e quella americana.

Njideka Akunyili Crosby

Nick Cave, performer e ballerino celebre per le sue sculture in tessuto, Soundsuits, costumi indomabili realizzati con i materiali più disparati. Spesso Cave danza indossando le sue Soundsuits, dando a queste vita.

Nik Cave con le sue sculture

Chéri Samba è uno degli personaggi principali del panorama artistico africano. Disegnatore di cartelloni pubblicitari, Samba vuole trasmettere il flusso della vita quotidiana in Congo.

Kudzanai Chiurai è stato esiliato dallo Zimbabwe nel 2009 per via della sua opera raffigurante il leader del paese, Robert Mugabe, agghindato con un paio di corna incendiate. I suoi sono lavori multimediali che affrontano tematiche urgenti e attuali, come la corruzione governativa e istituzionale.

Moyo I, Kudzanai Chiurai (2018)

Kara Walker è un’artista contemporanea che esplora questioni di genere, razza, sessualità, violenza e identità. Per la commissione Hyundai del 2019 alla Turbine Hall della Tate Modern, Walker ha creato una scultura pubblica su larga scala a forma di fontana. Fons Americanus si chiede come ricordiamo la storia nei nostri monumenti pubblici.

Kara Walker (2019)

Donando e firmando

È possibile donare non solo al movimento Black Lives Matter ma anche all’organizzazione che supporta le famiglie delle vittime della brutalità della polizia, The National Memorial Family Fund, e al North Star Health Collective, che coordina agli iuti sanitari a chi protesta nel Minnesota. Si può donare anche per contribuire al pagamento delle cauzioni: LGBTQ Freedom Fund, Community Justice Exchange National Bail Fund, Mississippi Bail Fund Collective.

Si può donare anche in maniera indiretta, guardando i video di YouTube che guadagnano dalle visualizzazioni. Tra i vari, segnaliamo il video di un’ora caricato da Zoe Amira, che mostra musica, poesia e arte nera. Fondamentale è guardare le pubblicità (assicurati di aver disattivato il blocco annunci). Amira ha affermato che donerà il 100% delle entrate pubblicitarie a una serie di organizzazioni che sostengono Black Lives Matter.

Seguendo

Alcune piattaforme e account da seguire.

Afroitaliansouls è una piattaforma che «Nasce come reazione alla condizione di esseri umani “invisibili” agli occhi di istituzioni e dei media italiani in cui si ritrovano gli italiani neri». Esistono sia un sito che un account Instagram in cui vengono pubblicati contenuti di educazione, riflessione e cronaca.

Check Your Privilege è un blog divenuto recentemente un libro dall’omonimo nome, mentre Black Vision Collective è un’organizzazione che si occupa di giustizia e supporto per «Garantire la sostenibilità e sviluppare la leadership nera emergente del Minnesota». Attiva sul territorio, ma anche sul web creando contenuti di cronaca.

Infine, Uno.Colletive è «Un collettivo antirazzista artistico per il cambiamento». Sulla pagina Instagram si possono trovare spunti di riflessione, articoli, consigli per playlist e film.

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