06 gennaio 2024

Minicifre della cultura: lo stato della domanda e dell’offerta culturale, in Italia

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Alcune considerazioni sui dati emersi da Minicifre della cultura, lo studio che analizza l’andamento della domanda e dell’offerta culturale in Italia, anno per anno

Miinicifre della cultura

Nel periodo tra il 2018 e il 2021 è stata rilevata una progressiva diminuzione della spesa media mensile delle famiglie in cultura, passata da 71 a circa 54 euro. Analogamente, tra il 2019 e il 2022 la soglia dei lavoratori nel settore culturale in Italia è scesa di circa trentamila unità (da 630mila occupati a 600mila), eppure è in leggera risalita.

Sono solo alcuni dei dati che possono essere estratti dedicando del tempo alla piattaforma Minicifre della cultura, un volume (scaricabile gratuitamente) e un sito web promossi dal Ministero della Cultura e realizzato dalla Direzione generale educazione, ricerca e istituti culturali con la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali. Il progetto prosegue gli obiettivi di un’omonima pubblicazione curata dal Ministero tra il 2009 e il 2014, arricchendola ora soprattutto di strumenti: da rapporto ad aggregatore di dati (tra le fonti Istat, Eurostat – Cultural Statistic, Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura).

Sono numerose le istituzioni che rilevano dati statistici sulla domanda e sull’offerta, a livello nazionale e regionale. Tuttavia, fino ad oggi mancava un luogo dove reperire numeri da ambiti diversi e compararli annualmente. I dati sono organizzati secondo otto grandi famiglie tematiche: patrimonio culturale; biblioteche e archivi; arti visive e plastiche, architettura contemporanea e design; editoria e stampa; spettacolo; formazione e occupazione in cultura; risorse economiche per la cultura; benessere, salute e cultura.

«La misurazione quantitativa e l’utilizzo di dati affidabili si rivelano elementi sempre più strategici per il monitoraggio dell’offerta e della partecipazione culturale, per il supporto ai processi decisionali e l’attuazione di politiche pubbliche efficaci», ha commentato Alessandra Vittorini, Direttrice della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, «Ci auguriamo che Minicifre della cultura diventi un vero e proprio strumento di lavoro per interrogarsi sulle traiettorie da percorrere per operare scelte e definire percorsi attuativi»

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