Abbiamo già scritto di come i team del Padiglione della Russia e del Padiglione dell’Ucraina abbiano deciso di sospendere i lavori dei rispettivi progetti, previsti per la 59ma edizione della Biennale d’Arte di Venezia, in apertura ad aprile 2022. Le porte chiuse saranno eloquenti ma la possibilità di un incontro aperto e libero, a partire dai temi e dai linguaggi dell’arte e della cultura, sarebbe auspicabile. E così, da Triennale Milano fanno sapere che, invece, il Padiglione dell’Ucraina, in occasione della 23ma Esposizione Internazionale, si farà: «La guerra non riuscirà a impedire il dialogo e il confronto».
A questo proposito, Triennale promuoverà “Planeta Ukrain”, una piattaforma di confronto in preparazione del Padiglione dell’Ucraina, curata dallo scrittore Gianluigi Ricuperati con l’attrice Lidiya Liberman e la pianista Anastasia Stovbyr. Planeta Ukrain sarà attiva durante i sei mesi della prossima Esposizione Internazionale di Triennale Milano e proporrà una serie di iniziative, tra incontri e riflessioni, invitando artisti, intellettuali e scienziati di tutto il mondo a far sentire la propria voce. Il primo incontro è in programma il 9 marzo 2022. Tra gli invitati, gli ucraini Ilya Khrzhanovsky, regista, Mihail Mirakov, filosofo, Katia Kabalina, curatrice, Katerina Pischickova, scienziata politica, Anna Zafesova, giornalista, Yevgenia Belorusets, artista, Konstantin Sigov, storico, Antonii Baryshevskyi, pianista, Anna Gadetska, Program Director Open Opera Ukraine, Albert Saprykin, Co-Founder & Head Kyiv Contemporary Music Days.
Chi volesse mandare dei contributi e partecipare a questa riflessione può scrivere a ideas@triennale.org.
E intanto, manifestazioni di sostegno all’Ucraina continuano ad arrivare da vari settori. La sfilata “muta” di Giorgio Armani ha chiuso l’ultimo giorno della Milano Fashion Week, che si è svolta in uno strano contrasto tra voglia di leggerezza, desiderio di ripartenza da post pandemia e preoccupazione per la drammatica situazione sviluppatasi in questi ultimi giorni. Una voce fuori campo ha aperto lo show, annunciando la decisione dello stilista di presentare la sua collezione in silenzio, «In segno di rispetto per tutte le persone coinvolte nella tragedia in corso in Ucraina».
Anche l’UIA – Unione internazionale degli architetti e l’ACE – Consiglio degli architetti d’Europa hanno rilasciato dichiarazioni per esprimere solidarietà all’Ucraina. «Di fronte ai tragici eventi in Ucraina, l’Unione Internazionale degli Architetti esprime la sua incrollabile solidarietà a tutte le persone colpite e chiede unità e pace tra le nazioni», ha affermato il presidente dell’UIA, José Luis Cortés. «A nome della comunità internazionale degli architetti, condanniamo qualsiasi atto di violenza o guerra che lede il benessere e la dignità delle persone, ci uniamo all’appello globale contro la guerra e chiediamo l’immediato ripristino della pace».
«Dichiariamo il nostro sostegno all’Unione Nazionale degli Architetti dell’Ucraina e ai suoi membri in questo momento difficile», ha dichiarato la presidente dell’ACE, Ruth Schagemann. Anche l’architetto Manuel Herz, il fotografo Iwan Baan e il fondatore di ArchDaily David Basulto, che hanno contribuito alla realizzazione della sinagoga di Babyn Yar in Ucraina, hanno condannato l’invasione. La sinagoga è stata inaugurata proprio ad aprile di quest’anno, vicino a Kiev, nel luogo del massacro di Babyn Yar, dove in due giorni, nel 1941, circa 34mila ebrei furono uccisi dai nazisti.
Messaggio di vicinanza diffuso anche da Res Artis, il network di residenze artistiche più importante al mondo, che comprende oltre 700 membri in oltre 85 Paesi. Res Artis avrebbe dovuto tenere una conferenza a Kiev, a settembre 2022, dal titolo “Come abitare l’instabilità?”, nella sede di IZOLYATSIA, piattaforma per iniziative culturali, e in collaborazione con Ukrainian Institute, House of Europe e Goethe-Institut Ukraine. «Quando abbiamo ideato questo titolo, non avremmo mai potuto immaginare gli eventi orribili che si sono verificati nell’ultima settimana. Innanzitutto, siamo sollevati di aver preso contatto con i nostri amici di IZOLYATSIA oggi», hanno raccontato da Res Artis.
«Siamo solidali con i nostri partner ucraini e con il popolo ucraino. Le residenze d’arte sono fondate sui principi della comprensione interculturale, della diversità e dello scambio interculturale. Hanno la capacità di trascendere i confini», continuano dal network, che condividerà tutte le nuove iniziative di residenze artistiche volte a fornire aiuto e assistenza.
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