La procura ha iscritto sette persone al registro degli indagati, nell’ambito del caso riguardante il bando di selezione pubblica indetto dall’Amministrazione Comunale di Verona nell’estate del 2021, per assumere a tempo indeterminato il direttore dei Musei civici. Gli inquirenti contestano il reato di abuso d’ufficio o di turbativa d’asta, per dei criteri di selezione che sarebbero dettagliati in maniera fin troppo precisa. L’incarico fu assegnato, nell’aprile del 2022, a Francesca Rossi, che già aveva ricoperto l’incarico dal 2017 con un contratto triennale, scaduto il 31 dicembre 2021.
La Direzione dei Musei Civici coordina la rete dei musei e dei monumenti del Comune di Verona, che comprende il Museo di Castelvecchio, il Museo di Storia Naturale, il Museo Lapidario Maffeiano, il Museo Archeologico al Teatro Romano, il Museo degli Affreschi “Giovanni Battista Cavalcaselle”, la Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, la Casa di Giulietta, l’Anfiteatro Arena e le Arche Scaligere.
A sollevare la discussione fu l’allora consigliere comunale Tommaso Ferrari, della lista civica Traguardi, ora assessore alla mobilità della giunta di Damiano Tommasi, con un’interrogazione in aula. A non convincere Ferrari, la specifica di come, per la selezione, «Nei titoli di servizio verrà tenuto in particolare conto del personale che ha esercitato funzioni dirigenziali all’interno dell’ente, valorizzando inoltre l’attività dirigenziale svolta nel posto messo a concorso». A rispondere fu l’Assessora alla Cultura Francesca Briani, come riportato dall’Arena, dichiarandosi «Incredula di fronte a questa caccia alle streghe priva di fondamento. Il regolamento comunale sull’organizzazione dei concorsi prevede, in qualsiasi circostanza, che sui titoli venga assegnato un punteggio aggiuntivo per chi ha già prestato servizio nella struttura comunale».
Ma la vicenda non si fermò. Sempre secondo quanto riportato dal quotidiano veronese, fu un esposto anonimo, depositato in Procura, a far riaccendere l’attenzione sul caso. A novembre 2022 la Guardia di Finanza aveva acquisito documenti e file e adesso è la stessa Rossi a risultare nell’elenco degli indagati, insieme ad altri funzionari del Comune di Verona. Si tratta di Tatiana Basso, dirigente Area Cultura, Turismo, Spettacolo, e del suo predecessore, Gabriele Ren, di Nicola Rinaldi, dirigente dei settori Affari Generali, Decentramento, Risorse Umane. Gli altri indagati facevano parte della commissione selezionatrice. Due sono docenti universitari mentre il terzo è l’attuale segretario generale del Comune di Verona, Luciano Gobbi. Adesso i sette potranno presentare i loro memoriali difensivi o chiedere di essere interrogati. La Procura decidere se chiedere il rinvio a giudizio sugli indagati e a quel punto toccherà al giudice dell’udienza preliminare.
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