Se l’arte cinese arriva in occidente, quella occidentale va in Cina. Insomma, gli scambi culturali con la superpotenza asiatica proseguono a pieno ritmo, nonostante la guerra a colpi di dazi doganali intentata da Donald Trump. L’ultima mossa, poi, porta nel cuore del Regno di Mezzo due grandi Maestri dell’arte contemporanea europea, peraltro piuttosto avanti in quanto ad aperture all’esotico, ovvero Pablo Picasso e Alberto Giacometti, ai quali sarà dedicato un intero museo di Pechino, a partire dal 2020.
A promuovere l’ambizioso progetto, il Musée National Picasso di Parigi e la Fondation Giacometti in collaborazione con 798 Creative Industry Investment Co, una LTD cinese tra le più importanti e attive nel settore culturale. Insomma, in un quadro geopolitico a dir poco spinoso, la Francia prova a giocare il ruolo del paciere e avrà le sue ragioni. A ottobre dell’anno scorso, il Museo Rodin rivelò l’intenzione di aprire un avamposto a Shenzhen e il progetto del Centre Pompidou al West Bund di Shanghai è stato recentemente inaugurato dal presidente francese Emmanuel Macron, che ha dichiarato «Lunga vita all’amicizia tra Cina e Francia» e che a Xi Jinpin ha già stretto la mano in diverse occasioni.
A proposito, Asterix e Obelix torneranno al cinema con un nuovo episodio, intitolato La Via della Seta e basato su una sceneggiatura originale di Philippe Mechelen e Julien Hervé. Le riprese inizieranno nel 2020, per la regia di Guillaume Canet. Questo giusto per dare un’idea di quanto ci credano in Francia.
I piani prevedono quattro mostre all’anno per i primi cinque anni, dal giugno 2020 al giugno 2025, dopo i quali si potrà estendere la collaborazione oppure consegnare il museo alla gestione cinese. «Sarà un progetto stabile e a lungo termine e presenterà tanti tipi di eventi e di occasioni di scambio, ha detto Wang Yanling, presidente di Pechino 798 Creative Industry, al Global Times, durante la cerimonia di presentazione, a Shanghai. «La Francia e la Cina sono due Paesi molto curiosi delle reciproche culture. Si potrebbe anche dire che ne siamo ossessionati. Ora stiamo lavorando insieme per mostrare il nostro meglio al mondo, attraverso questi progetti e queste idee. Non solo ci aiutano ad avvicinarci sempre di più ma sono anche di stimolo alla riflessione e alla conoscenza», ha dichiarato Franck Riester, il Ministro della Cultura francese, intervenuto nel corso della medesima occasione.
La prima mostra nel nuovo museo sarà dedicata ovviamente ai due grandi Maestri delle Avanguardie del XX secolo. Un portavoce della Fondazione Giacometti ha confidato ad Artnet che è ancora prematuro parlare delle opere che saranno incluse nella mostra inaugurale ma le due istituzioni hanno già presentato una mostra simile, nel 2016. In quella occasione, furono esposte più di 200 opere, tra qui l’Arlecchino del 1934, di Picasso, e la Femme qui marche del 1932, di Giacometti. Il dialogo è tutt’altro che campato in aria. Anche in Italia, a Roma, abbiamo visto una mostra dedicata ai punti di contatto tra i due artisti, che si incontrarono per la prima volta all’inizio degli anni ’30 e, nonostante la differenza di età di 20 anni, furono legati da un forte rapporto di stima e amicizia. Si scrissero spesso e, in alcune occasioni, discussero anche animatamente sugli sviluppi delle proprie ricerche.
La collezione del Museo Picasso di Parigi comprende oltre 5mila opere d’arte, tra dipinti, sculture e incisioni, oltre che migliaia di pezzi dell’archivio personale del grande artista. Con 95 dipinti, 260 sculture in bronzo, 550 sculture in gesso e migliaia di disegni e incisioni, la Fondazione Giacometti può vantare la più ampia collezione al mondo di opere di Giacometti. Le opere di Picasso e Giacometti provenienti dalle due istituzioni – l’una pubblica e l’altra privata – saranno esposte al 798 CUBE Art Center, progettato da Zhu Pei – uno degli architetti più influenti in Cina e non solo – e situato nel cuore della 798 Art Zone, il quartiere di riferimento per l’arte e la cultura, a Pechino.
Il sold out è quasi scontato. Infatti, già a giugno 2019 l’UCCA Center of Contemporary Art, sempre al 798 Art District, aveva presentato la più ampia mostra cinese dedicata a Picasso, che fu visitata da circa 300mila persone, un record assoluto nei 12 anni di vita del museo. Il dialogo tra Picasso e Giacometti incuriosirà di certo il pubblico di Pechino, desideroso di approfondire l’arte occidentale che, peraltro, è già ben conosciuta dagli studenti delle accademie, grazie a un programma di accessibili borse di studio per frequentare gli atenei europei. E poi la Cina rappresenta il terzo mercato artistico più ricco del mondo, dopo quello degli Stati Uniti e del Regno Unito e, sicuramente, è quello con più possibilità di crescita.
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