La presidenza di Raffaella Docimo della Fondazione MAXXI doveva essere pro tempore e in effetti è durata poco e anche meno. Entrata a far parte del consiglio di amministrazione della Fondazione nel marzo 2023, Docimo, in qualità di consigliera più anziana, secondo lo statuto avrebbe dovuto assumere temporaneamente la guida del Museo di Roma fino alla designazione di un nuovo presidente, a seguito della partenza di Alessandro Giuli, nominato ministro della Cultura dopo le dimissioni di Gennaro Sangiuliano. Un effetto domino che però sembra non essersi ancora fermato. Docente presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Tor Vergata, Docimo ha infatti «Dichiarato la propria indisponibilità a svolgere tali funzioni ritenendole al momento incompatibili con lo svolgimento dei suoi impegni istituzionali», si legge in un comunicato diffuso agli organi di stampa. E dunque, come da norme statutarie, che prevedono che le funzioni del Presidente vengano assunte dal consigliere più anziano, la palla è passata a Maria Emanuela Bruni, che ha assunto la reggenza del MAXXI.
Lo statuto prevede anche che, insieme al Presidente, cadano anche il Segretario Generale e il Direttore Artistico della Fondazione, rispettivamente Francesco Spano e Francesco Stocchi. Ma dal museo fanno sapere che le cariche rimarranno invariate, fino a nomina del nuovo Presidente. Intanto, lo staff del MAXXI è regolarmente al lavoro e proseguono le attività del Museo: oggi, 12 settembre, al MAXXI L’Aquila è in programma l’inaugurazione della quarta edizione di Performative, festival internazionale di performance d’arte, danza, musica e teatro, che si svolgerà fino al 14 settembre.
Per cinque anni nel cda del Fatebenefratelli, giornalista, Docimo ha gravitato in orbita MAXXI fin dalla fondazione del museo e in epoca di presidenza Melandri: dal 2010 al 2015 ha fatto parte del programma di membership I live MAXXI, mentre dal 2016 al 2023 è stata membro dell’associazione Amici del MAXXI. Amica di Sangiuliano, a giugno era stata chiamata da Arianna Meloni per candidarsi alle elezioni Europee, nel Collegio Sud Italia, risultando non eletta ma ottenendo 35mila preferenze. La sua nomina alla presidenza aveva suscitato diversi malumori – oltre che ironie –, a causa del suo curriculum ritenuto non attinente con l’incarico.
Nata a Roma, nel 1960, laureata in lettere con indirizzo storico artistico, giornalista, Maria Emanuela Bruni ha una lunga esperienza al servizio delle istituzioni: è stata la prima donna, nel 2008, a guidare il Cerimoniale di Palazzo Chigi. Dal 2000 al 2012 ha lavorato nell’ufficio stampa del governo, nel secondo Berlusconi, e come capo dell’ufficio stampa istituzionale. Prima ancora aveva coordinato la campagna di comunicazione sull’ Euro del Governo italiano. Dal 2021 è consigliera comunale a Frascati dove, dal 2017 al 2020, è stata assessora alle politiche culturali.
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