Recovery Plan: le misure e i miliardi per cultura e turismo 4.0

di - 12 Gennaio 2021

La partita della ripresa post Covid-19 entra nelle sue fasi salienti: nella serata di ieri, la bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Recovery Plan, è stata inviata ai vari Dicasteri, in attesa della prossima, attesissima riunione del Consiglio dei Ministri, che si terrà stasera. Stilato in accordo con le forze di maggioranza ma a un passo dalla crisi di Governo, con Matteo Renzi e le due ministre di Italia Viva Elena Bonetti e Teresa Bellanova a ballare sulla corda, il Piano definisce la struttura in cui verranno ripartite le abbondanti risorse messe a disposizione dell’Unione Europea con il Next Generation EU (circa 202 miliardi di euro), che ha fissato le linee guida di spesa. Tra i temi inquadrati, quelli dello sviluppo sostenibile, della digitalizzazione, dell’innovazione e della riduzione delle diseguaglianze, per una portata di 222 miliardi complessivi, che arrivano a 310 miliardi di euro, tenendo in considerazione il programma di bilancio per il quinquennio 2021-26. Di queste risorse messe in campo dal Recovery Plan, ben 46,18 miliardi di euro saranno destinati alla “missione” – come da nomenclatura ufficiale – Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura.

Una parte consistente, considerando che 19,72 miliardi sono destinati al settore sanitario, ma da ripartire in capitoli di spesa. La maggior parte dei 46 miliardi, secondo le tabelle fornite dal Ministero dell’Economia, infatti, verrà destinata a “Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo”, con 26,73 miliardi. 11,45 miliardi andranno invece a Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pubblica Amministrazione, quindi specificamente destinati al settore statale. Al capitolo “Turismo e Cultura 4.0”, invece, sono destinati 8 miliardi di euro.

Recovery Plan: i miliardi per il Turismo e la Cultura

A sua volta, il Piano per il Turismo e la Cultura è stato diviso in tre macro aree di intervento, che riguardano principalmente il rilancio dei grandi attrattori, tra siti, città e musei – e un progetto specifico riguarda esclusivamente Roma – ma anche lo sviluppo di una “nuova frontiera”, con i piccoli borghi e le aree rurali in prima linea, in vista di un turismo lento e sostenibile. Tra i punti metodologici, prevista una stretta cooperazione tra gli attori pubblici di diversa competenza, tra amministrazione centrale e locale, Ministero, Comune e Regione. Ma sarà dato impulso anche al dialogo con i soggetti privati.

Nell’area “Patrimonio culturale per la EU Next Generation” (di cui scrivevamo già qualche settimana fa) saranno impiegati 2,7 miliardi, di cui 1,1 al Potenziamento del piano strategico dei grandi attrattori turistico-culturali, cinquecento milioni a Piattaforme e strategie digitali per l’accesso al patrimonio culturale e altri 500 a interventi sul patrimonio artistico-culturale di Roma, nell’ambito del progetto “Caput Mundi”. Infine, 300mila euro al Miglioramento dell’accessibilità fisica e altrettanti allo Sviluppo dell’industria cinematografica, nell’ambito del “Progetto Cinecittà”.

La seconda area di intervento riguarda invece “Siti Minori, Aree Rurali e Periferie”, ai quali verranno destinati 2,4 miliardi di euro: un miliardo di euro al Piano nazionale dei Borghi, 500 milioni al Patrimonio storico rurale, quattrocento milioni al Programma Luoghi identitari, Periferie, Parchi e giardini storici, 500 per la Sicurezza antisismica dei luoghi di culto e il restauro del patrimonio FEC del Ministero dell’Interno.

La parte più ampia di fondi spetta alla terza area di intervento, “Turismo e Cultura 4.0”: 2,9 miliardi, calcolati però tra risorse nuove e quelle già previste dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Il progetto “Cultura 4.0: Formazione Turistica e iniziative per la diffusione culturale nelle scuole” beneficerà di 400 milioni, 500 milioni al Supporto agli operatori culturali nella transizione green e digitale, altri 500 milioni al turismo lento, con il progetto “Percorsi nella storia”, mentre per il miglioramento delle infrastrutture di ricettività e dei servizi turistici, tra risorse nuove e già stanziate, saranno destinati 1,5 miliardi.

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