Il VIVE, istituto museale che unisce il Vittoriano e Palazzo Venezia di Roma, ha presentato l’ambizioso progetto di restauro inerente alle sculture marmoree e bronzee del Vittoriano, grazie al sostegno del Gruppo Bulgari. Utilizzando lo strumento dell’Art Bonus, che consente un credito di imposta pari al 65% dell’importo donato a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico, Bulgari contribuirà per l’intera cifra ai lavori. Il costo totale del progetto di restauro ammonta a 240 mila euro.
Si tratta dunque di una collaborazione strategica tra settore pubblico e privato, volta alla creazione di un valore condiviso, per una visione della Capitale rivolta al futuro. La presentazione ufficiale, mediante la conferenza stampa, si è svolta presso Palazzo Venezia nella Sala del Refettorio, alla presenza della direttrice del VIVE, Edith Gabrielli, dell’Amministratore delegato Bulgari, Jean-Christophe Babin e della restauratrice Susanna Sarmati.
Il Vittoriano è passato da 800mila visitatori nel 2015 a 4 milioni nel 2023, ponendosi a tutti gli effetti, oltre che come simbolo, anche a grande opera d’are. Il restauro curato da Susanna Sarmati e diretto da Edith Gabrielli, è iniziato il 4 marzo, si snoderà in tre fasi e si concluderà il 25 settembre 2024.  La visione complessiva del monumento, per un protocollo d’intervento conservativo, sarà pilastro per il progetto e i lavori restituiranno la piena leggibilità , concentrandosi sulle opere più vicine alla piazza. Saranno coinvolte le sculture che decorano il prospetto principale, inerenti alle due fontane marmoree raffiguranti il Mar Adriatico di Emilio Quadrelli e Mar Tirreno di Pietro Canonica e i gruppi bronzei posti a lato.
Si partirà con la rimozione dei depositi incoerenti, con la disinfestazione di muschi e microrganismi, mediante la pulitura effettuata con strumenti di ultima generazione, il tutto per una ottima resa conservativa. Tecnologie avanzate saranno utilizzate anche per i due gruppi bronzei alti 10 metri del Pensiero di Giulio Monteverde e de L’Azione di Francesco Jerace. Su queste opere si elimineranno, tramite solventi, gli strati di sporcizia depositati sul bronzo nel corso degli anni, intervenendo con resine e vernici, al fine di riportare le opere alla doratura iniziale.
Si interverrà anche sui pennoni, decorati da due vittorie alate, dove sono issate le bandiere. L’altezza elevata prevedrà un ponteggio particolare. Un accenno di cosa potrà essere il monumento alla fine del restauro lo si può già adesso ammirare con la corona d’alloro alla base del fregio, recentemente restituita all’originale splendore.
Tutto sarà documentato con un reportage di foto e video. A cadenza settimanale le riprese verranno pubblicate sul portale istituzionale di VIVE permettendo di seguire l’avanzamento lavori. Sempre per una maggior trasparenza e coinvolgimento sull’avanzamento lavori, il cantiere sarà aperto e visitabile dai cittadini e dai turisti che a gruppi ristretti potranno prenotare le visite.
La storia di Bulgari nasce nella Capitale e il suo stile inconfondibile, somma di talento, intuito e innovazione, rispecchia la bellezza storica di Roma, emblema dell’eccellenza italiana. In Via Sistina, nel pieno centro storico, l’apertura del primo negozio che ha rappresentato il primo passo verso un successo mondiale. «Restituire a Roma, quello che la città ha donato a Bulgari», sono le accorate parole di Babin, pronunciate durante la presentazione del restauro delle sculture del Vittoriano, a evidenziare questo forte legame di riconoscenza, espresso anche in altri progetti filantropici, come il restauro della Scalinata di piazza di Spagna.
L’importante intervento di mecenatismo di Bulgari fa parte di un piano più complesso di interventi sul VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, relativi a migliorie sugli impianti idrici, elettrici e strutturali in una visione ecosostenibile, che vedranno coinvolti i lavori della metro C antistante. Il progetto sarà finanziato dal Ministero della Cultura e dal Ministero della Difesa, creando un felice precedente per un protocollo d’intesa tra diversi ministeri.
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