C’era anche Jorit, lo street artist italiano noto per i suoi ritratti monumentali di personalità come Nelson Mandela, Martin Luther King e Che Guevara, tra gli ospiti del Festival Mondiale della Gioventù, la cui 20ma edizione si è svolta a Sochi, in Russia, dall’1 al 7 marzo 2024. L’evento ha riunito varie personalità, in rappresentanza di settori cruciali della società, dalle relazioni internazionali alla scienza, dalla cultura allo sport. Come si legge sul sito della manifestazione, sono stati 20mila gli intervenuti, la maggioranza dei quali di età compresa tra i 18 e i 35 anni, provenienti da oltre 180 Paesi in tutto il mondo. La delegazione italiana è stata organizzata da Gioventù Controcorrente Lamezia Terme, Royal Team Lamezia Terme, Fronte della Primavera Triestina. Tra gli ospiti anche Jorit, che si trovava a Sochi per inaugurare un murales dedicato all’attrice Ornella Muti, presente insieme alla figlia Naike, realizzato su un edificio del villaggio olimpico (nel 2014 a Sochi si svolsero le Olimpiadi Invernali). Ma a far discutere, questa volta, non è stato il ritratto bensì le dichiarazioni rilasciate dall’artista nella serata di ieri, durante il suo intervento al Festival, e indirizzate a Vladimir Putin. «Volevo chiederle un favore, se è possibile fare una foto con lei, per mostrare all’Italia che lei è un essere umano come tutti e che la propaganda diffusa in giro è falsa», ha detto lo street artist, al secolo Ciro Cerullo, nato a Napoli nel 1990, rivolgendosi al presidente russo, dopo avergli chiesto se l’arte «Può essere uno strumento per connettere i Paesi e le nazioni».
«Siamo sempre stati ammirati dall’arte italiana. Quella italiana è una grande arte di un grande popolo, questo è evidente. Noi in Russia l’abbiamo sempre considerata così e la consideriamo ancora così», è stata la risposta di Putin, riportata da varie testate italiane. «Gli italiani hanno sempre un desiderio di libertà nei loro cuori, e questo significa che rispettate il desiderio degli altri popoli di fare le loro scelte e scegliere il loro destino», ha continuato il presidente, riferendosi ai risultati del referendum – svoltosi nel 2022 e ritenuto illegale ai sensi del diritto internazionale – sull’annessione russa di cinque regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson, Zaporizhzhia e Crimea.
«Quando ho dipinto un murale a Napoli che raffigurava Dostoevskij i principali media italiani mi hanno attaccato. C’è molta pressione su artisti ed esponenti della cultura italiana che cercano di dire che il popolo russo non è come lo dipinge la propaganda», ha continuato Jorit, che era già intervenuto in più occasioni sulla guerra tra Russia e Ucraina, attirandosi molte critiche. Prima con il murales del grande scrittore russo, sulla facciata esterna dell’Istituto tecnico Augusto Righi di Napoli, e poi, la scorsa estate, con un ritratto di una bambina nelle cui iridi si specchiano i colori della bandiera della repubblica popolare del Donetsk (non riconosciuta da ONU e UE) su un palazzo di Mariupol.
Sempre molto presente sui social, questa volta però Jorit non ha condiviso il selfie con il presidente Putin. Più attiva è stata invece Naike Rivelli che, dalla sua pagina Instagram, ha pubblicato una fotografia in cui compare insieme alla madre e allo street artist, di fronte al murales.
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