Si conclude con una cifra simbolica la lunga querelle tra Uwe Jaentsch e il Comune di Palermo: condannato in prima istanza a pagare una multa di 7835 euro per la scritta “Si vende”, tracciata a vernice rossa sul cartiglio della fontana del Garraffo, in piazza Garraffello, nel cuore della Vucciria, l’artista austriaco ha visto la sanzione drasticamente ridotta a 100 euro. A stabilire la riduzione, il Tribunale di Palermo, al termine di un giudizio ordinario concluso il 6 luglio scorso e aperto a seguito dell’opposizione del legale di Jaentsch, Valerio D’Antoni.
«Attendiamo le motivazioni ma si tratta certamente, rispetto alle richieste dell’accusa, di una pena simbolica che ha il sapore di un’assoluzione», ha dichiarato l’avvocato a un quotidiano locale. «Il “si vende” sulla fontana è stato ritenuto non così offensivo rispetto allo stato di degrado e abbandono in cui versava la piazza e purtroppo versa tutt’ora», ha continuato l’avvocato, commentando la sentenza che, come spesso capita in casi del genere, non mancherà di suscitare il suo impatto anche nella teoria dell’arte. «È stato colto il gesto provocatorio di Uwe che con un atto di disobbedienza civile ha provato ad accendere i riflettori sul modo con cui si procede a Palermo per riqualificare il centro storico», ha concluso D’Antoni.
Asciutta da chissà quanto e recintata per il pericolo di crolli dei palazzi adiacenti, la fontana barocca, che una volta doveva essere splendida, versava in stato di profondo degrado. Per accendere i riflettori sulla situazione, l’artista austriaco decise di compiere un gesto estremo e divisivo: imbrattare la fontana con una scritta. Didascalia impietosa a sottolineare un contesto di abbandono oppure gesto irresponsabile? Bisogna ricordare, però, che è stato lo stesso Jaentsch a ripulire la scritta, dopo il clamore. L’artista ha realizzato diverse opere pubbliche sul tema del degrado, come la scritta “Uwe Ti Ama” e l’insegna “Banca Nazion”, entrambe sulla facciata di Palazzo Mazzarino Merlo, edificio storico affacciato sulla piazza, dove Jaentsch ha vissuto per 15 anni, insieme alla compagna, Costanza Lanza di Scalea.
Negli ultimi mesi, però, la situazione è cambiata. Nel 2017, una cordata di imprenditori, riuniti nella Garraffello, affidò allo Studio Pl5 di Architettura un imponente intervento di recupero della piazza e, in particolare, dei tre palazzi monumentali prospicienti, Palazzo Rammacca, Palazzo Sperlinga e Palazzo Mazzarino. Dei locali situati al pianoterra non è ancora stata resa nota la destinazione d’uso, mentre tutti gli altri spazi sono già stati venduti come unità abitative, compreso lo studio all’ultimo piano di Jaentsch, diviso in tre appartamenti.
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