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Vincenzo Trione è stato nominato consigliere alla programmazione delle attività museali e all’arte contemporanea del Comune di Napoli. Il nuovo incarico è a titolo onorifico, non prevede compenso ed è stato approvato con apposito decreto dal sindaco della città partenopea, Gaetano Manfredi, che, ricordiamo, ha tenuto per sè la delega alla Cultura.
Il progetto del Comune di Napoli per il PAC
Il cerchio si chiude: Trione è infatti il curatore di “Partenope”, progetto di Francesco Vezzoli presentato dal Comune di Napoli e vincitore del PAC – Piano per l’Arte Contemporanea 2021 della DGCC – Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiC – Ministero della Cultura. Finanziato con 150mila euro, il progetto rientra nell’ambito “Produzione” del PAC e, come da bando, punta ad accrescere il patrimonio culturale pubblico, con la realizzazione di una nuova scultura site-specific per gli spazi di Castel Nuovo. Ispirata alle rappresentazioni della sirena Partenope e del Coccodrillo, due figure leggendarie della storia di Napoli, l’opera sarà probabilmente collocata sulla terrazza affacciata sul Porto, al primo piano dell’edificio monumentale, il castello più simbolico della città partenopea, conosciuto anche come Maschio Angioino, molto frequentato ma, attualmente, al di fuori dei circuiti dell’arte e della cultura.
Obbiettivo immobili
Il nuovo incarico di consigliere alla programmazione delle attività museali e all’arte contemporanea di Vincenzo Trione è rivolto proprio al rilancio degli immobili di grande prestigio di proprietà del Comune di Napoli, alcuni dei quali già destinati alla funzione espositiva, come Castel dell’Ovo e il PAN – Palazzo delle Arti di Napoli, ma al centro di periodiche querelle, principalmente a causa della mancanza di una programmazione coerente, oltre che di personale specializzato nel settore.
Il modello ispiratore è quello della Fondazione MUVE – Musei Civici di Venezia, come era emerso, già nei mesi scorsi, da varie dichiarazioni del Sindaco Manfredi, che hanno fatto discutere a causa della possibilità di una sorta di “privatizzazione” dei beni culturali del Comune (e già si vocifera di un prossimo ticket, anche se solo per i turisti, per visitare Castel dell’Ovo).
In ogni caso, che il Comune di Napoli abbia difficoltà a gestire i suoi immobili è un dato di fatto, anche se negli scorsi anni proprio questo vuoto istituzionale ha portato alla nascita di nuovi modelli dal basso, come nel caso dell’ex Asilo Filangieri, palazzo storico nel cuore della città, ristrutturato per ospitare il fantomatico Forum delle Culture, abbandonato quando la manifestazione venne abortita e, quindi, riaperto da un collettivo di operatori dello spettacolo e della cultura.
Ma a prescindere dalle modalità di gestione dei siti culturali, bisognerà capire su quali mezzi Trione potrà contare per espletare il suo incarico e quali saranno realmente le sue possibilità di movimento e di organizzazione.
Biografia di Vincenzo Trione
Nato a Sarno, in provincia di Salerno, nel 1972, Trione ha curato il Padiglione Italia alla 56ma Biennale d’Arte di Venezia, nel 2015, ed è stato commissario della XIV edizione della Quadriennale di Roma, nel 2003. Attualmente vive e lavora a Milano, dove è professore ordinario di Arte e Media e di Storia dell’Arte contemporanea presso l’università Iulm, oltre che Preside della facoltà di Arti e Turismo al medesimo ateneo. Nel 2020 è stato nominato Presidente della scuola dei Beni e delle Attività culturali afferente al MiC. Dal 2013 al 2020 ha diretto il Dipartimento di ricerca e formazione del Museo Madre di Napoli. Nel 2020 è stato nominato Cavaliere “Al merito della Repubblica Italiana” dal Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella.