Dai bagliori della Biennale ai clamori del grande cinema internazionale. Dalla sperimentazione senza limiti dell’Arsenale, dritti e diretti fino alla 79esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. È quel periodo dell’anno, a Venezia, tempo di glitter, di glamour, di star e starlette filanti. È fatto di passerelle, di attese patinate, di immagini che si incastrano, esatte, con la scenografia naturale del luogo. Di arrivi e ritorni, accompagnati dalla schiuma densa dei taxi boat. Di appassionati, curiosi – s’incontra anche qualche flâneur, trascinato per inerzia dallo scorrere della fiumana. È il Cinema, bellezza!, direbbe un attempato Humphrey Bogart. Ed è il bicentenario Hotel Danieli, puntuale, ad aprire le danze, con il consueto party in terrazza che sovrasta le luci della Laguna.
Vigilia, martedì 30 agosto, Ristorante Terrazza Danieli. Un evento privato in collaborazione con Variety accende i riflettori sul Festival veneziano. La location è nota, è quella del thriller The Tourist, con Johnny Depp e Angelina Jolie; e poi ancora di Una breve vacanza di Vittorio De Sica, con un salto acrobatico all’indietro, fino al 1973. Le poltrone in velluto cremisi, la lavorazione a pieghe delle lampade, le pareti calde color antracite. Tutto è pronto, oltre 200 ospiti – 200, come gli anni del Danieli – scendono scaglionati dall’ascensore a specchi. Julianne Moore (Presidente della Giuria del Festival), Roberto Cicutto (Presidente della Biennale), Alberto Barbera (Direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia), i registi Mariano Cohn e Rodrigo Sorogoyen, le attrici Leila Hatami, Greta Ferro, Audrey Diwan. Quarto piano, «terrazza». Iniziamo.
Prima la cena a tema, le proposte del buffet spaziano senza indugio dal risotto allo Champagne alla zuppa di pesce alla Chioggiotta, fino a «sua maestà» il baccalà. Quasi un preludio regale del ricercatissimo menù degustazione dell’Executive Chef Alberto Fol, che proprio in Terrazza, nel 2022, ripercorre consistenze contrasti tradizioni di duecento anni di tendenze culinarie (due piatti per tutti: il Risotto alla Dandolo, del 1909, e il poetico Poncio di neve delle Dolomiti dorate, direttamente dal 1930). Ricerca, sempre, tanta, grazie anche al contributo dell’esperta di cucina storica Samanta Cornaviera. I cocktail consigliati? Il Lioness Julianne dell’Head Barman Roberto Naccari – ispirato alla Presidentessa di Giuria del Festival 2022. E ovviamente il Rosso Danieli, i suoi contrasti ci accompagnano, aromatici, nel corso dell’evento inaugurale. «Ad altri duecento di questi anni!».
Cala il sole sui bordi di San Giorgio, è arrivata Julianne Moore. Bellissima, eterea, in un abito a pois gialli di Maison Alaïa. In consolle c’è il DJ Joe T Vannelli, un tocco di anni ‘90. La serata continua.
Julianne Moore, una Venere moderna approda negli interni dorati dell’Hotel Danieli. Prima di lei Greta Garbo, Charlie Chaplin, ma anche Charles Dickens, Marcel Proust e Honoré de Balzac. Lo racconta Claudio Staderini, General Manager del Danieli: «Passano tutti da qui», dice, poi un elenco di nomi illustri, a zig zag tra due secoli di storia. Gabriele D’Annunzio incrociò lo sguardo della «divina» Eleonora Duse, correva l’anno 1894; Maria Callas si innamorò di Aristotele Onassis, nel 1957, entrambi invitati a un ricevimento di Elsa Maxwell.
È un crocevia di intellettuali, scrittori, divi dello spettacolo Palazzo Dandolo, l’edificio ormai iconico che, esattamente duecento anni fa, Giuseppe Dal Niel trasformava in albergo. Ed ecco una mostra fotografica per raccontarle tutte quelle storie, quei destini incrociati che annodano i fili dal lontano 1822. Paul McCartney e la moglie Linda Eastman li ritroviamo nella lobby, sono a Venezia nel 1976, per esibirsi in Piazza San Marco – il tour è Wings over the World; Paul Newman, sulla scalinata, il portamento impeccabile, si fa ritrarre con la figlia; e c’è Sophia Loren tra le foto sparse negli spazi comuni, è in trasferta con la famiglia in quei giorni, nel dicembre 1973, sta girando il film Il viaggio del gigante Vittorio De Sica. Life style e cinema, alta cucina e ospitalità. C’è tutto questo nella mostra Hotel Danieli 1822-2022, in scena fino a ottobre. Una visita prima di accalcarsi al Lido, nelle prossime settimane, è ultra consigliata.
Mercoledì 31 agosto. Si continua, si attende. Tutti incuranti del caldo torrido umido salmastro, inevitabile nel saliscendi veneziano. Destinazione Lido, gong di inizio per il grande Festival («Un evento che ha fatto la storia del cinema e lo ha riconosciuto ufficialmente come la settima arte», lo introduce così Roberto Cicutto, Presidente della Biennale). I nomi più attesi? Oltre alla già citata Presidentessa della Giuria Julianne Moore, le superstar Penélope Cruz e Timothée Chalamet, la madrina Rocio Munoz Morales, le italiane Monica Bellucci e Margherita Mazzucco – l’imprevedibile Lenù dell’Amica Geniale. E poi la stella del cinema francese Catherine Deneuve, che riceve stasera il Leone d’Oro alla carriera. Tra i titoli in concorso, White Noise (in apertura, stasera, a rappresentarlo gli attori Adam Driver, Greta Gerwik, Jodie Turner-Smith); L’immensità di Emanuele Crialese (la protagonista è la sempre intensa Penélope Cruz); e per finire la pellicola del pluripremiato Alejandro G. Iñárritu,Bardo, falsa crónica de unas cuantas verdades (con Daniel Giménez Cacho, Griselda Siciliani, Ximena Lamadrid).
Appuntamento al prossimo 10 settembre, per scoprire il vincitore del Leone d’Oro. Nel frattempo, brindiamo al cinema con un bicchiere di Lioness Julianne.
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