La Venere di Botticelli, così bella che tutti la vogliono. Ma, tecnicamente, non può essere proprio così, visto che per usarne l’immagine a scopi commerciali c’è bisogno di tutte le autorizzazioni del caso. Anche, anzi, soprattutto, se si tratta dei big della moda, che di utilizzo di immagini dovrebbero saperne più di tutti. E così le Gallerie degli Uffizi hanno dato il via a un’azione legale contro la maison dello stilista francese Jean Paul Gaultier, rea di uso non autorizzato della Venere di Botticelli.
Si tratta, d’altra parte, di una vera top model, da sempre considerata come l’espressione perfetta del canone di bellezza femminile. Secondo la vulgata, che però non è mai stata confermata da alcuna evidenza storiografica, a prestare le fattezze all’iconica Venere Pudica potrebbe essere stata Simonetta Cattaneo Vespucci, tra le gentildonne più note del Rinascimento al punto da poterne essere considerata il volto, ritratto anche da altri grandi Maestri dell’epoca, come Piero di Cosimo che la dipinse come la regina Cleopatra. Amata da Giuliano de’ Medici, fratello minore di Lorenzo il Magnifico, tragica fu infatti la sua morte, avvenuta il 26 aprile 1476, a soli 23 anni, forse a causa della tisi o della polmonite.
E anche se il capolavoro di Botticelli, custodito nel museo vasariano, è riprodotto su migliaia di gadget e su qualunque supporto, non vuol dire che lo si possa fare arbitrariamente. Per realizzare alcuni capi di abbigliamento, pubblicizzandoli anche sui propri social e sul proprio sito, la nota casa di moda ha utilizzato l’immagine dell’immortale capolavoro: lo ha fatto però senza chiederne il permesso, concordarne le modalità dell’uso e pagare il canone, così come è invece espressamente previsto dalla legge. Secondo il Codice dei Beni Culturali, infatti, l’uso di immagini della proprietà pubblica italiana è obbligatoriamente assoggettato a specifica autorizzazione ed al pagamento di un canone.
«Di fronte a tale comportamento illecito, l’ufficio legale delle Gallerie si è subito attivato, inviando alla casa di moda una lettera di diffida nella quale si intimava il ritiro dal mercato dei capi con l’immagine della Venere o, in alternativa, di contattare quanto prima il museo per stringere l’accordo commerciale necessario a sanare l’abuso compiuto», hanno spiegato dagli Uffizi. La collezione fu presentata proprio ad aprile 2022 e si ispirava alla storia dell’arte tra Rinascimento e Barocco, reinterpretandone i capolavori con lo stile provocatorio tipico della maison. Tra le opere riprodotte sugli abiti di Gaultier, la Creazione di Adamo di Michelangelo, le Tre Grazie di Rubens e, appunto, la Nascita di Venere di Botticelli agli Uffizi.
«Tuttavia la diffida, spedita ad aprile alla Jean Paul Gaultier, è stata sostanzialmente ignorata. E dunque adesso gli Uffizi sono alle vie di fatto, o meglio, alle vie giudiziarie: è stata già avviata un’azione legale che prevede, oltre al ritiro degli abiti “illegittimi”, anche una richiesta di risarcimento danni in favore del museo».
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