I valori fondativi della programmazione dei prossimi 12 anni della Casa degli Artisti di Milano? Sono racchiusi in tre parole: intergenerazionalità, interdisciplinarietà e internazionalità. Ecco il primo manifesto di come sarà il futuro di questa nuova istituzione milanese – della quale scrivevamo anche qui – rinata a 110 anni dalla prima sua vita pubblica e dove, tra gli altri artisti che qui ebbero il loro atelier, c’era anche Luciano Fabro.
«Ci piace sottolineare questo fatto perché il primo progetto con cui ci siamo presentati si chiamava “Cross”, come incrocio. Perché le discipline a cui vogliamo dare spazio sono tante e soprattutto vogliamo fare il modo che riescano a convivere nei piani della Casa degli Artisti», ci ha spiegato Valentina Picarelli di ZONA K, associazione che avrà la gestione della Casa insieme a That’s Contemporary, Atelier Spazio XPO’, NIC e Itard. Casa che, nonostante un programma che si definisce urbano, legato alla città di Milano, alla sua storia e anche alla sua periferia, vuole guardare a un futuro aperto e trasversale.
Lo si scopre anche dal tema del programma dell’anno che verrà. La parola chiave intorno alla quale ruoteranno le attività del 2020 è Work, anche per riflettere sul senso stesso dell’arte – dell’arte come lavoro – e sul suo statuto.
La Casa degli Artisti, secondo l’Assessore Filippo Del Corno, intervenuto stamattina in conferenza, avrà una «Duplice funzione pubblica». Da una parte, restituire alla città il risultato del suo essere laboratorio creativo, dall’altra, diventare luogo di socialità e di presidio territoriale. «E poi – ha continuato Del Corno – non va dimenticata la dimensione storica di questo luogo: una continuità che va sottolineata, e che noi vorremmo rimarcare con l’intitolazione del Giardino a Pippa Bacca. Un modo simbolico per definire il ruolo che ha la Casa degli Artisti di oggi nei confronti della Casa degli Artisti di ieri».
E visto che si parla tanto di inclusione, non c’è modo migliore di aprire il Giardino alla comunità. E infatti, nei piani, c’è la volontà di estendere questo braccio verde verso Porta Tenaglia, rendendolo “partecipabile” a tutti.
Ma non è finita, perché a garanzia delle attività della Casa degli Artisti è stato indetto anche un comitato scientifico decisamente variegato e composto da Natalia Alvarez Simò, direttrice del centro culturale Conde Duque di Madrid, dal musicista Carlo Boccadoro, dalla direttrice artistica del DAAD di Berlino, Silvia Fehrmann, dallo storico e critico Lorand Hegyi, dall’avvocato Pietro Ichino, dalla designer Paola Navone e dal direttore di ICA Milano, Alberto Salvadori.
Infine, visto che si parla di arte, gli artisti impegnati nella casa entreranno in due modi: su invito e attraverso una open call. La open call è disponile da oggi, qui, mentre i visitor invitati a partire da febbraio saranno Peter Welz, Stan & Lex, Rimini Protokoll, Gianni Caravaggio e Michele Guido, Luca Pozzi e Sergio Breviario, Pietro Coletta e Yan Duyvendak.
E che dal 1 febbraio questo luogo diventi quello che tutti abbiamo sognato! Parola di Elena Grandi, Vicepresidente e Assessore del Municipio 1.
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Per ora cii sentiamo presi in considerazione. Ha chiamato un funzionario della AQP di
Manduria preannunciando la loro disponibilità al riguardo della presa in opera progettuale. Una prima risposta alla nostra necessità di avere l'acqua potabile nelle Marine di Manduria località Torre Colimena. Il 16 maggio 2020 saremo dell'avviso di unirci al territorio Manduriano con l'allargamento della base nella Casa delle Servite con le prime sei opere dell'autrice Laura Giardino. Seguirà la nostra disponibilità a lavori terminati di aggiungere altre numerose opere e così iniziare un'opera di civilizzazione per il territorio.