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Giudicesse2030: in Sardegna, una residenza artistica su genere e autodeterminazione
Bandi e concorsi
di redazione
Una indagine di genere e sull’autodeterminazione delle donne, attraverso i linguaggi e le modalità dell’arte partecipativa. Intorno a questi temi si sviluppa la seconda edizione del bando di residenza Giudicesse2030, l’iniziativa promossa in Sardegna dal Csc Carbonia della Società Umanitaria in collaborazione con le associazioni U-BOOT Lab e Ottovolante Sulcis. Per partecipare alla selezione c’è tempo fino alla mezzanotte del 22 settembre.
La call è rivolta a collettivi multidisciplinari che operano nei campi della ricerca artistica e scientifica. In particolare, saranno privilegiate quelle realtà che utilizzano approcci innovativi basati su linguaggi visivi e sonori. I collettivi che parteciperanno alla selezione potranno essere costituiti formalmente o informalmente per l’occasione, ma dovranno contare almeno due membri. Il compenso previsto è di 6mila euro
L’iniziativa invita a riflettere sul ruolo e sull’immagine della donna in Sardegna, esplorando l’evoluzione del costume tradizionale femminile dall’epoca dei Giudicati – delle entità statuali indipendenti che ebbero potere nell’isola fra il IX e il XV secolo – fino a oggi. Questo progetto, ispirato alle figure delle giudicesse, le sovrane che in epoca medievale governavano alcuni territori sardi, si propone di reinterpretare il loro lascito attraverso una lente contemporanea. L’intento è quello di far emergere nuove narrazioni sul rapporto tra donne e territorio, integrando le dinamiche storiche con le sfide attuali.
La residenza, ospitata presso il Museo Diffuso Exe di Sant’Antioco dal 14 al 26 ottobre 2024, mira a coinvolgere attivamente le comunità locali, invitandole a partecipare a un processo creativo di ricerca-azione. Espressione del dialogo con il territorio e le persone che lo vivono, l’opera progettata e realizzata durante la residenza sarà presentata in un evento pubblico e, successivamente, esposta in altre sedi.
La residenza si inscrive nell’Agenda 2030 europea, che pone la sostenibilità, l’inclusione e l’accessibilità culturale al centro dello sviluppo collettivo. L’evento finale sarà accessibile anche nella lingua dei segni italiana – LIS e sottotitolato in tempo reale.
Per tutte le informazioni sul bando si può cliccare qui.