La call di Live Works: Centrale Fies presenta le novità del 2021

di - 24 Febbraio 2021

Nonostante tutto, anzi, a maggior forza, Centrale Fies lancia il bando di Live Works 2021, la school dedicata all’approfondimento pratico e teorico dei vari linguaggi in cui è possibile declinare le arti performative. D’altra parte, in un periodo in cui stiamo assistendo a un drastico slittamento di tutte le nozioni conosciute di spazio e tempo, presenza e assenza, verso territori difficili da interpretare, diventa ancora più importante riflettere sull’idea e sull’immagine del corpo, oltre che sulla sua stessa consistenza. L’occasione la offre proprio Live Works, che per questo 2021 di svolte si presenta in una formula ripensata da Barbara Boninsegna, fondatrice di Centrale Fies, e da Simone Frangi, ricercatore e curatore.

«In risonanza con le possibilità future di mobilità e coesistenza fisica, le artiste e gli artisti selezionati troveranno nella nona edizione di Live Works uno spazio/tempo immaginato su misura secondo le loro esigenze, cura e attenzione dedicate alle azioni di ricerca e di produzione, così come nella free school, che dall’edizione 2020 occupa a Centrale Fies l’intero arco annuale, diluendosi nei momenti teorici e di convivialità, nei seminari e negli incontri con operatori internazionali e pubblico», hanno spiegato gli organizzatori.

Live Works 2021: i dettagli della call della nona edizione

Da quest’anno l’open call di Centrale Fies selezionerà sei progetti che avranno a disposizione una fellowship annuale di 3mila euro. I vincitori inoltre parteciperanno al Kick Off Seminar del Live Works Summit 2021, che si terrà dall’11 al 14 giugno, a Centrale Fies. In palio anche una residenza individuale di 15 giorni a Centrale Fies, una residenza facoltativa in una struttura internazionale partner di Centrale Fies, una residenza collettiva insieme a tutti i progetti selezionati nell’estate successiva, con presentazione delle performance durante il Live Works Summit 2022. Per partecipare, c’è tempo fino al 9 aprile 2021.

Sono ammesse al bando azioni performative di diversa natura, comprese sound e new media art, text-based performance, lecture performance, multimedia storytelling, pratiche coreografiche, pratiche relazionali e progetti workshop-based. «La specificità del progetto consiste in un’attenzione particolare alla ricerca ibrida, con l’intento di sottolineare la natura di apertura e fluidità del performativo, la sua implicazione sociale e politica e la sua intelligibilità pubblica», continuano gli organizzatori.

Centrale Fies sosterrà i costi di gestione amministrativa, di trasporto, vitto e alloggio per i due periodi di residenza presso il centro di produzione e residenze artistiche in Trentino Alto Adige. La produzione dei progetti performativi avverrà intrecciando diverse tipologie di curatela, dallo sviluppo tecnico all’accompagnamento teorico, attraverso una Free School of Performance composta di studio visit, critical session e reading group. Le performance prodotte saranno presentate nell’estate 2022 a Centrale Fies, durante la seconda edizione di Live Works Summit 2022. In questa occasione i progetti saranno visionati e discussi da un board di professionisti/e internazionali, provenienti da festival, istituzioni, programmi di produzione e residenza e manifestazioni che sostengono e producono la ricerca in ambito performativo.

Qui potete trovare tutte le informazioni sul bando.

La nuova Agitu Ideo Gudeta Fellowship

Ma le novità di questa nona edizione di Live Works non finiscono qui. Centrale Fies dà il benvenuto nel suo board curatoriale a Mackda Ghebremariam Tesfaù e Justin Randolph Thompson, nell’ambito della nuova Agitu Ideo Gudeta Fellowship, progetto nato da un confronto tra Razzismo Brutta Storia, Black History Month Florence e la stessa Centrale Fies, dedicato all’imprenditrice e ambientalista etiope, simbolo di integrazione, uccisa nel dicembre 2020.

Board curatoriale, ph. Roberta Segata

«Pensata come una forma di affirmative action, la Agitu Idea Gudeta Fellowship nasce dalla consapevolezza che l’assenza di diversità sia legata a fattori materiali e simbolici concreti, più che dall’esigenza di favorire la diversità in campo artistico affinché esso rispecchi meglio la realtà sociale: in questo senso, la Fellowship si propone di fare un passo nella direzione dell’abbattimento di tali barriere».

Possono partecipare al bando artiste, artisti e professionisti con un legame forte con l’Italia, ovvero nati o cresciuti in Italia, residenti in Italia o all’estero, con o senza cittadinanza italiana, che si identificano come soggetti razzializzati, appartenenti a minoranze etniche o con background migratorio. Il progetto selezionato avrà a disposizione, tra le altre cose, una fellowship di 3mila euro. Anche in questo caso, la scadenza per partecipare è al 30 marzo 2021. Qui il modulo per la candidatura.

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