Lieu.City è «la prima piattaforma social per eventi art related in realtà virtuale» e ha appena lanciato la “Call for VR Projects”, che attraverso un algoritmo reso pubblico in anticipo e una giuria che si esprimerà solo sulla fattibilità informatica e tecnica, selezionerà otto progetti espositivi inerenti a arte moderna, contemporanea, design che potranno essere realizzati all’interno della piattaforma con il supporto tecnico di Lieu.City.
Il bando è rivolto «a musei e organizzazioni no profit, che hanno visto le proprie attività interrotte o modificate a causa del Covid» e attraverso soluzioni espositive innovative vuole «mettere in atto un approccio fortemente orientato al miglioramento della fruizione di arte e cultura».
«Non si tratta solo di sfruttare le funzionalità di uno strumento tecnologico in tempo di pandemia – ha spiegato Lieu.City – ma di una opportunità di crescita concreta. I partecipanti saranno seguiti da esperti in ogni parte del processo, dall’elaborazione dell’idea alla sua realizzazione, con costante condivisione di conoscenze e buone pratiche».
Qui potete trovare tutte le informazioni per partecipare.
«I primi 3 progetti classificati avranno diritto al pacchetto “Consulenza Custom”, che prevede una personalizzazione avanzata degli ambienti espositivi (fino a un valore totale di 10mila euro per progetto), mentre i restanti 5 potranno beneficiare del pacchetto “Consulenza Standard”, con la quale si intende si intende un completo supporto da parte del team tecnico del soggetto promotore volto a guidare il museo nella realizzazione di una mostra virtuale in uno degli ambienti standard di Lieu.City», ha spiegato l’organizzazione.
«La selezione degli 8 progetti sarà effettuata sulla base di diversi criteri, come ad esempio la rilevanza culturale dei contenuti proposti, l’efficacia del piano di comunicazione, la fattibilità e le capacità tecniche e gestionali del team».
«I punti forti di Lieu.City”, spiega Carlo Santagostino, CTO della piattaforma “sono l’automazione, in quanto creare una mostra virtuale sarà tanto facile come compilare un foglio excel; la fruizione, poiché Lieu.City è usabile su qualunque smartphone anche non di ultima generazione, ma è ovviamente compatibile anche con i device più moderni o le maschere di realtà virtuale. Lieu.City consente di creare ambienti virtuali vasti come fiere con molti padiglioni e centinaia di stand. Sarà possibile generarli in modo automatico da Lieu.City partendo da una semplice mappa e successivamente allestirli dotando ogni gallerista di una password per il proprio stand. Aggiungo che la forza di Lieu.City sarà la possibilità di interagire con altre persone dentro l’ambiente virtuale, perchè consentirà ai collezionisti di tutto il mondo di incontrarsi virtualmente e di organizzare visite guidate anche per gruppi di persone».
«Lieu.city è una piattaforma social VR. Agli espositori permette con uno sforzo minimo di creare complesse mostre museali o fieristiche e ai visitatori permette di interagire con curatori e altri utenti.
La piattaforma è utilizzabile con qualunque device, dallo smartphone ai caschetti immersivi. È nata da un’idea di creare uno strumento semplicissimo da usare per costruire ambienti complessi. L’obiettivo è creare una community e attrarre sponsor i cui proventi saranno in buona parte girati a chi produce le mostre e ai curatori».
«Si rivolge ai Musei o istituzioni che hanno mostre pronte e che per motivi legati alla pandemia non hanno potuto esibire. Il museo può offrire la mostra in modo gratuito o richiedendo un costo del biglietto. Lieu.city offre la tecnologia nonché un contributo in comunicazione. Non ci sono sponsor al momento, solo l’arte è protagonista».
«Progetti di interesse per il grande pubblico, che abbiano un curatore attento alle nuove tecnologie, possibilmente con contenuti multilingua e contributi multimediali. La piattaforma può ospitare sia opere come quadri, foto, video arte ed entro certi limiti anche sculture. Lieu.City è stata validata come soluzione innovativa in un Artatholon tecnologico guidato dal Ministero dei Beni Culturali, Invitalia ed Ernest Young, aperto nell’aprile 2020 e che si è concluso nel mese di marzo 2021».
«Siamo certi che parteciparanno istituzioni importanti con mostre rilevanti, alcuna giuria potrebbe essere all’altezza. Di contro Lieu.city è una srl di diritto privato, quindi la trasparenza è doverosa. Abbiamo pensato di evitare giudizi soggettivi, come per i sistemi legislativi o i sistemi governativi a premi, sarà un algoritmo a scegliere. L’algoritmo sarà pubblicato sul sito in modo chiaro entro poche settimane e ben prima della chiusura del bando. Posso anticipare che si basa principalmente su numeri quali: numero di visitatori annuali del museo nel 2019, numero di mostre del museo nel 2019, rilevanza digitale e social, giusto per fare un esempio.
Un comitato tecnico scientifico si esprimerà solo sulla fattibilità informatica e tecnica, mai sui contenuti. Posso anche dire che nessun ottimo progetto sarà lasciato fuori se ha una forte rilevanza per il grande pubblico. Questo algoritmo è ingiusto, perché ci potrebbe essere un museo con piccoli numeri ma che ha una grande contenuto, chiediamo ai piccoli musei di partecipare al bando lo stesso, in quanto stiamo lavorando per poter finanziare con ulteriori fondi e auspicabilmente aumentare il numero di contributi erogabili».
«Nelle prossime settimane sarà rilasciato il modulo “avatar”, quindi le persone possono vedersi l’un l’altra dentro la piattaforma come in un vero vernissage o museo. Stiamo lavorando a una forte integrazione tra mondo virtuale e mondo reale in modo che ci sia un grande valore aggiunto anche quando i musei fisici riapriranno, infine stiamo nativamente integrando la tecnologia blockchain ed NFT dentro la piattaforma».
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