Un nuovo premio dedicato agli artisti under 35, per valorizzare quei progetti che sappiano attivare relazioni di collaborazione tra organizzazioni, soggetti e individui. La Fondazione Adolfo Pini, istituzione no profit impegnata nella promozione dell’arte e della cultura, presenta una nuova iniziativa che rinnova lo spirito dei mecenati Renzo Bongiovanni Radice – nella cui casa museo di Milano ha sede la Fondazione – e Adolfo Pini: la prima edizione del Pini Art Prize 202-2022.
«La nascita del Pini Art Prize rispecchia le volontà statutarie del Fondatore, Prof. Adolfo Pini, di sostegno alla giovane creatività», ha dichiarato Samuele Cammilleri, Presidente Fondazione Adolfo Pini. «Il difficile contesto economico-sociale attuale, causato della pandemia, ha spinto la Fondazione ad offrire un ulteriore contributo al riconoscimento professionale della figura dell’artista. Attraverso un’opera di sostegno e di visibilità, la Fondazione Adolfo Pini con il Pini Art Prize si pone l’obbiettivo di dare nel tempo un contributo alla formazione di un panorama dell’arte emergente in Italia e offre ai giovani artisti una nuova e preziosa opportunità», ha continuato Cammilleri.
Lucrezia Calabrò Visconti, Virginia Lupo e Alessia Romano proporranno cinque artisti ciascuna, tra i quali la giuria – composta da Valentino Catricalà, Marco Meneguzzo, Adrian Paci, Mirjam Varadinis e Roberta Tenconi – individuerà tre finalisti che esporranno un corpus di opere negli spazi della Fondazione. In occasione della mostra, presentata nel febbraio 2022, la Giuria proclamerà il vincitore, al quale verrà conferito un premio di 10mila euro. «Con il Pini Art Prize attestiamo la vocazione originaria della Fondazione Pini», ha commentato Adrian Paci, del Comitato Scientifico Fondazione Adolfo Pini. «Dare spazio e sostenere i giovani artisti e la loro ricerca, diventa un obiettivo strutturato e un impegno che renderà ancora di più la Fondazione un punto di riferimento per la scena giovanile dell’arte. Mi auguro che questo impegno continui perché la sua efficacia dipenderà molto dalla sua capacità di essere duraturo e al contempo fresco».
Il premio sarà a cadenza biennale e aperto a ogni forma di espressione e a ogni linguaggio afferenti al settore dell’arte contemporanea. Composta da cinque membri, due interni e tre esterni, la Giuria del Pini Art Prize si rinnoverà a ogni edizione e inviterà, di volta in volta, tre curatori a presentare la propria shortlist di artisti. La Giuria valuterà i quindici portfolio presentati dai tre giovani selezionatori, tenendo presenti ulteriori informazioni e materiali raccolti durante colloqui conoscitivi e altri momenti.
Le valutazioni prenderanno in considerazione il valore culturale e la qualità artistica dei progetti, la coerenza del percorso artistico dal punto di vista della progettazione, produzione e ricerca, il grado di interazione e connessione con il panorama artistico contemporaneo, la capacità di promuovere relazioni fra diversi soggetti e organizzazioni, di costruire reti e di attivare percorsi di collaborazione e co- progettazione.
«La missione della Fondazione di sostenere i giovani talenti si esplica visibilmente nel “format” del Pini Prize, perché non si coinvolgono soltanto i giovani artisti – pratica usuale in quasi tutti i premi – ma questi vengono invitati da curatori altrettanto giovani: la “scena” dell’arte in questo modo mostra un taglio davvero generazionale», ha spiegato Marco Meneguzzo, del Comitato Scientifico Fondazione Adolfo Pini.
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