C’è tempo fino al 26 marzo per partecipare bando della VI edizione di SMACH Biennale delle Dolomiti, che si terrà dall’8 luglio al 10 settembre 2023 in Val Badia. Ideata nel 2012 da Michael Moling insieme a Katharina Moling e Gustav Willeit, ai quali dal 2022, si è unito Stefano Riba, la manifestazione internazionale di arte pubblica prevede l’installazione di opere open air e i candidati possono partecipare con progetti senza limiti di tecnica, mantenendo però sempre il focus sul dialogo con il contesto paesaggistico nel quale intervenire, il Patrimonio Unesco delle Dolomiti, rispettando l’ambiente e senza l’ausilio di energia elettrica.
Anche quest’anno, il concorso sarà incentrato su una parola chiave, individuata nel termine “Sprouting”, germogliando, un gerundio che indica un’azione in corso, quindi lo sviluppo in atto di una nuova vita ma in una fase delicata, da proteggere e curare. “Sprouting” è anche un termine utilizzato per indicare, nel campo della plasticità neurale, la capacità del sistema nervoso di modificare, in base all’esperienza, e a fini di apprendimento, i propri circuiti sia dal punto di vista strutturale che funzionale. Inoltre, lo stesso processo ri-generativo interviene nel riparare eventuali danni celebrali accorsi.
Potranno partecipare al bando persone singole, collettivi, gruppi informali di ogni provenienza, età e background. La selezione non richiede un curriculum pregresso nell’ambito delle arti visive, nessun punteggio sarà attribuito per questo elemento. Il focus principale della selezione di SMACH si basa sui progetti e sui contenuti che essi veicolano, sull’attinenza al tema proposto, sull’originalità dell’idea e sul rapporto che l’opera innesca con il sito scelto. La fee di partecipazione al bando di SMACH 2023 è di 15 euro per progetto, con la possibilità di presentare un massimo di due progetti per proponente.
L’opera deve essere inedita e ideata appositamente per uno dei siti coinvolti dal percorso espositivo che, per l’edizione 2023, saranno: il lago di Rina, il Monte Muro, i prati del Putia, Passo Poma e i pascoli di Medalges, gli antipiani di Pued e Gardenaccia, il santuario di Santa Croce, i prati dell’Armentara, il Passo di Sant’Antonio, Fanes, Pederü. I dieci progetti selezionati costituiranno la mostra open air della VI edizione della Biennale SMACH. Le opere scandiranno un originale percorso nella natura (tra i 1100 e 2700 m s.l.m.), percorribile in brevi trekking giornalieri o in escursioni più lunghe, fino a un massimo di te giorni di visita.
La giuria internazionale di SMACH 2023, che selezionerà le opere, è composta da: Federica Beretta, direttrice di Hauser & Wirth a Monte Carlo; Jasmine Deporta, artista, vive tra Losanna e Bolzano; Giulia Ferracci, curatrice al MAXXI di Roma; Emanuele Masi, direttore artistico di Bolzano Danza – Fondazione Haydn; Stefan Sagmeister, designer di fama mondiale che vive a New York; Peter Zumthor, architetto, vive ad Haldenstein. Inoltre un comitato tecnico fornirà le valutazioni riguardanti gli aspetti paesaggistici e la sostenibilità dei materiali impiegati per i progetti che arriveranno alla selezione finale.
I progetti vincitori saranno comunicati il 17 aprile 2023 e riceveranno un premio in denaro 2mila euro: il compenso include i costi di ideazione, produzione, trasporti, montaggio e smontaggio. Inoltre, per consentire le idonee operazioni di allestimento, i partecipanti avranno accesso a una residenza della durata massima di cinque giorni (quattro notti) per due persone in mezza pensione (pernottamento, colazione, cena). Alcune delle opere in mostra avranno poi la possibilità di essere acquisite dalla collezione permanente SMACH Val dl’Ert, un parco di sculture di 25 ettari a San Martino in Badia adiacente al Museum Ladin.
Per il regolamento completo e il modulo di adesione, potete cliccare qui.
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