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Tempi di guerra: la nuova call for artists di Cheap è un manifesto
Bandi e concorsi
di redazione
Dopo aver festeggiato i dieci anni di vita e di progetti con una mostra al museo MAMbo di Bologna, Cheap, il festival dedicato alla diffusione della Street e Poster Art come linguaggi di riflessione e rigenerazione, lancia la sua nuova call for artist per proporre progetti di poster che andranno affissi nello spazio pubblico. La partecipazione alla call di Cheap è gratuita e può avvenire singolarmente o in gruppo, entro il termine del 7 luglio 2024. Come anche per le altre edizioni, il tema è espresso nella forma di un “manifesto” critico e urgente dei nostri tempi, «Tempi di guerra».
Causa, soluzione e causa di tutti i problemi in un loop senza fine – almeno all’apparenza – la guerra è tanto ripudiata sulle carte costituzionali quanto venduta come inevitabile. Sarà che, in un sistema capitalistico, tutto diventa brand? Di certo, la sua narrazione è deflagrante, ossessiva: «L’insieme di segni e di simboli che la raccontano, il sistema di senso che la puntella ogni giorno – scenari di guerra, semantica armata, gallery di foto in HD che hanno smesso persino di essere disturbanti», si legge nel concept della call di Cheap.
«Vi invitiamo a disertare l’immaginario della guerra, a sabotare la retorica che la sostiene, a contrabbandare ordini simbolici che la delegittimino. Ci chiediamo se sappiamo che differenza ci sia tra una lotta e una guerra – e perché siamo sempre contro le guerre ma ci riconosceremo sempre nelle lotte. Vi chiediamo se il contrario della guerra sia la pace e se la vera condizione della pace sia il rispetto del diritto o il raggiungimento della giustizia sociale. Vi chiediamo di immaginare un’alternativa ai massacri, ai genocidi in diretta streaming, ai conflitti armati che punteggiano la geopolitica contemporanea. Vi chiediamo quanto costi una guerra – e poi chi la paga e chi naturalmente incassa. Vi chiediamo cosa potremmo fare dei capitali che ogni anno gli stati destinano all’acquisto di armi, al mantenimento di eserciti, al consolidamento del conflitto armato come possibilità e da lì come realtà. Vi chiediamo visioni di società senza armi, stati senza eserciti, comunità liberate dal lutto della guerra. E vi chiediamo di farlo nello spazio di un poster».
Ciascun candidat* o gruppo può partecipare proponendo da 1 a 3 Poster. Le opere dovranno essere inedite e possono essere realizzate con le seguenti tecniche: grafica vettoriale, illustrazione, fotografia, collage digitale o manuale. I poster verranno selezionati internamente da Cheap e saranno stampati a spese dell’organizzazione e affissi nelle tabelle affissive all’interno e fuori del centro storico di Bologna.
Per tutte le informazioni sul regolamento della call 2024 di Cheap, potete cliccare qui.
Gia’ campeggiano a Bologna in Via San Felice poster filo-palestinisti della stessa associazione, mi aspetto il peggio del peggio da questa nuova call che già tra le righe giustifica “la lotta” e la distingue dalla guerra. Sarebbe bello se facessero direttamente un concorso pro-Hamas e venissero allo scoperto del tutto. La cultura e l’arte sotto Lepore a Bologna.