Nomade ed effimera ma anche concreta e situata. In una parola, utopica, anzi, Neutopica, cioè «Alternativa alla dicotomia tra narrazioni distopiche e illusione». Si tratta del progetto di residenza artistica transdisciplinare che, dopo una prima esperienza nell’estate 2020, troverà ospitalità a Villa Velo, una villa disabitata e risalente al 1752, nel comune di Velo d’Astico, in provincia di Vicenza, dal 28 luglio all’8 agosto 2021. Realizzata nell’ambito del programma “Culture in Fermento”, in collaborazione con lo spazio indipendente Casa Capra e curata da Edoardo Mozzanega, Neutopica un’esperienza aperta: l’open call è rivolta a un massimo di dieci persone, provenienti da diverse discipline attinenti alle diverse espressioni dell’ambito performativo, tra artiste, architetti, sound designer, performer, ricercatrici, curatori, interessate a condividere un esperimento di co-creazione in relazione con il territorio. Per presentare la domanda di partecipazione c’è tempo ino al 6 luglio 2021.
«Un invito a mettersi in ascolto delle specificità di un paesaggio e sperimentare delle metodologie di coabitazione e di collaborazione rivolte ad uno spostamento dell’immaginario del luogo che ci ospita», spiegano dall’organizzazione. Tema della residenza è il fare casa, per indagare sulle modalità e sulle tecniche attraverso cui il mondo si realizza, costruendo un rapporto di intimità con le cose, immaginando la casa come uno spazio di intensità relazionale, che includa anche il non umano e il selvatico, «Una possibilità di reincanto, in cui inventare relazioni utopiche e concrete con l’Altro da sé».
Non è richiesta la produzione di opere ma fondamentale sarà seguire il flusso del processo di collaborazione, che porterà a una festa aperta alla cittadinanza, a partire dalla condivisione di pratiche di ascolto, di trasformazione della percezione del paesaggio e dalla coabitazione degli ampi spazi interni ed esterni di un luogo domestico inutilizzato, situato a Velo d’Astico, Comune di 2400 abitanti, la cui fondazione risale probabilmente all’epoca romana, compreso tra monti e valli spesso impervie. Neutopica parte da un progetto ideato nel 2019 da Eleonora Buono, Emanuela Gussoni, Barbara Novati, Flavia Passigli, Alex Piacentini, Angelica Villa e dallo stesso Mozzanega.
La comunità temporanea di partecipanti coabiterà negli spazi della villa, dormendo in tenda nell’ampio giardino, utilizzando gli spazi interni disponibili come luoghi di lavoro e collaborando alla gestione dei diversi aspetti della vita quotidiana. «Abiteremo e sperimenteremo il confine tra spazio privato e pubblico, metteremo in discussione le relazioni tra dentro (casa, proprietà privata) e fuori (giardino, bosco, terreno pubblico)», continuano gli organizzatori. «Costruiremo un accampamento, trasformeremo in modo temporaneo il giardino, gli orti e alcuni spazi della casa, immaginando formati di condivisione coltivando un approccio ecologico (inteso sia come desiderio di lavorare con la trasformazione di quello che c’è già a disposizione, sia come interesse ad approfondire e reinventare le relazioni tra l’organismo e il suo ambiente)».
Per tutte le informazioni sulla open call di Neutopica, potete cliccare qui.
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