Colpisce la notizia del recente acquisto da parte del British Museum di un gruppo di disegni, riscoperti da poco, dell’artista giapponese Katsushika Hokusai (1760-1849), messi a disposizione del visitatore che può consultarli sul sito del museo e che costituiranno il fulcro di una futura mostra. Ma ciò che rende ancora più affascinante questo acquisto è la loro ricomparsa al pubblico dopo essere stati al di fuori della scena artistica per più di 70 anni, conservati in una collezione privata francese.
I 103 nuovi disegni vanno ad aggiungersi agli oltre 1000 oggetti di Hokusai già in possesso del British Museum che, con questa acquisizione, è diventato il museo con il più nutrito gruppo di opere dell’artista, al di fuori del Giappone. Il curatore delle collezioni giapponesi del British Museum, Tim Clark, sottolinea il valore e l’importanza del gruppo di disegni: «Questi lavori rappresentano un ritrovamento importante, estendono considerevolmente la nostra conoscenza sulle ricerche dell’artista in un periodo decisivo della sua vita e del suo lavoro. I 103 disegni sono eseguiti tutti con la sua caratteristica fantasia, inventiva e abilità proprie delle sue ultime opere».
Questi piccoli disegni in bianco e nero raffigurano una cospicua varietà di temi e soggetti, alcuni dei quali insoliti per l’artista: dalle figure religiose, mitologiche, storico-letterarie, agli animali, fiori, paesaggi ed eventi naturali, fino ad arrivare alle scene di vita quotidiana dedicate, con un’attenzione particolare, alla Cina e all’India. Risalgono al 1829, data in cui eseguì anche la sua celebre opera La Grande Onda, periodo particolarmente difficile e poco prolifico e creativo per l’artista, a causa della perdita della moglie e delle sopraggiunte difficoltà economiche e di salute. Perciò, queste tavole vanno a colmare delle lacune e ci restituiscono importanti informazioni sul lavoro e sulla carriera di Hokusai prima della pubblicazione delle sue opere più celebri, come la serie di stampe Trentasei vedute del monte Fuji nel 1831.
Secondo gli studiosi e i critici, il gruppo di disegni doveva costituire delle illustrazioni per un libro rimasto inedito dal titolo Il grande Libro illustrato di Tutto (Great Picture Book of Everything). Non si conoscono con certezza le motivazioni per cui questi disegni non vennero mai pubblicati, ma ciò che è certo è che ci danno testimonianza di ulteriori dettagli della vita e della produzione del pittore e incisore in un periodo in cui si credeva che l’artista avesse lavorato poco.
L’insieme di questi disegni a inchiostro getta maggiore luce sul metodo esecutivo di Hokusai, permettendo ai curatori di metterli in relazione e confrontarli con opere simili presenti al Museum of Fine Arts di Boston e alla Bibliotèque Nationale di Parigi.
Il ritrovamento risulta ancora più sensazionale se si ricostruisce la storia dei disegni: all’inizio furono acquistati dal collezionista e gioielliere Art Nouveau Henri Vever, in seguito furono battuti in asta nel 1948 e da allora non si ebbero più notizie fino a quando sono riapparsi a Parigi, alla casa d’asta Piasa. Il British Museum è riuscito ad acquistarli grazie al finanziamento del National Art Fund.
In attesa della prossima mostra, ciò che sorprende e affascina è l’attenzione dell’istituzione inglese nel rendere accessibile a tutti questo ritrovamento, in un momento particolarmente difficile per il panorama culturale internazionale, permettendo così di superare le restrizioni imposte dalla contingente situazione pandemica.
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Le opere del celeberrimo Maestro Hokusai sono di una raffinatezza eccezionale.
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