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L’impegno di Bulgari nella promozione e nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale italiano continua: la maison ha infatti sponsorizzato il restauro di 92 opere della storica Collezione Torlonia, in esposizione per l’attesissima mostra che aprirà il 14 ottobre 2020 nei nuovi spazi di Palazzo Caffarelli di Roma. Insomma, dopo il MAXXI Bulgari Prize, uno dei riconoscimenti più ambiti del settore dell’arte contemporanea, il brand questa volta si dedica all’archeologia.
La Collezione Torlonia, tra viaggi all’estero e la ricerca di una sede stabile
La Collezione Torlonia, avviata nel 1875 dal principe Alessandro Torlonia, è oggi considerata una delle più complete al mondo per quanto riguarda l’arte greca e romana, con più di 600 opere che, fino a ora, erano rimaste in magazzino, in attesa di una sede espositiva. Ma grazie all’accordo tra Fondazione Torlonia e Mibact e con il sostegno di Bulgari, main sponsor della mostra, la strada è stata spianata. Certo, sono stati necessari diversi milioni di euro ma l’impegno di Bulgari andrà anche oltre la mostra, prevedendo un apporto continuato nel tempo, come aveva già anticipato Jean Christophe Babin, ceo del marchio di moda, facente parte del gruppo LVMH.
Dopo la chiusura, prevista per il 29 giugno 2021, la mostra farà tappa anche in altri musei, per un ambizioso e impegnativo tour mondiale. Le sedi sono ancora da definire ma qualche indizio già c’è: nel catalogo c’è anche un testo di Jean-Luc Martinez, direttore del Louvre. Del resto, se Francois Pinault, fondatore del conglomerato del lusso PPR, oggi Kering, aprirà a gennaio la sua nuova sede alla Bourse de Commerce di Parigi, c’è da scommettere che Bernard Arnault, AD di LVMH, non rimarrà con le mani in mano. E l’occasione potrebbe essere proprio la presentazione di una grande mostra di capolavori dell’arte classica. Ad alludere alla possibilità di un’esposizione al Louvre è stata Lucia Boscaini, brand and heritage curator di LVMH.
A prescindere dalle possibilità di una mostra itinerante, per la collezione Torlonia è importante trovare una sede stabile. «Oggi si sta realizzando un percorso che accenderà l’attenzione del mondo intero, perché dopo decenni torneranno visibili opere che tolgono il fiato, capolavori assoluti a lungo celati. Questo è un primo passo importante perché la strada che si vuole intraprendere porta all’individuazione di un luogo a Roma, condivisa con gli eredi Torlonia, dove rendere visibili per sempre queste opere. Lo Stato è disponibile -a dedicare luoghi e risorse adeguate a un simile museo. In tal senso una sede prestigiosa come Palazzo Rivaldi, per il cui restauro è già deliberato un finanziamento di 40 milioni di euro, si potrebbe prestare a ospitare la collezione Torlonia», ha dichiarato ieri il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, in occasione della conferenza stampa di presentazione della mostra “I marmi Torlonia. Collezionare capolavori”.
Il nuovo Bulgari Hotel, a due passi dall’Ara Pacis
Lavori in corso anche per Bulgari, il cui impegno nel sostenere l’arte continua anche su altre strade. Dopo i restauri della Scalinata di piazza di Spagna e dell’area sacra di Largo Argentina, sono iniziati i lavori per dotare l’Ara Pacis di un moderno impianto di illuminazione. Una nuova luce sull’importante e suggestivo museo, dunque, che arriverà a splendere anche su uno dei palazzi monumentali di piazza Augusto Imperatore, a pochi passi dal Museo dell’Ara Pacis. Qui, nel 2022, sorgerà il primo Bulgari hotel di Roma, il decimo della collezione.