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Bellezza e patrimonio #6: quattro biblioteche da scoprire in Italia
Beni culturali
Immerse nella natura o nei centri storici cittadini, architetture segnate da un gusto antico si contrappongono ad altre, contraddistinte per lo sperimentalismo contemporaneo: da nord a centro Italia, quattro biblioteche da scoprire, con la nostra rubrica dedicata al Patrimonio culturale del nostro Paese. Oasi di pace ma anche luoghi di contemplazione attiva, votati alla diffusione della conoscenza e vero e proprio accesso al sapere come a un pezzo di storia dei luoghi.
Biblioteca Ezio Vanoni, Morbegno (SO)
Austera fortezza con due torri inserita suggestivamente nel contesto naturale del paese di montagna, la biblioteca dall’impianto circolare si ispira all’ansa del vicino torrente Bitto. Sorta e aperta al pubblico nel corso degli anni Sessanta del Novecento, è una delle più significative per dimensioni e quantità di documenti posseduti del Sistema Bibliotecario della Valtellina. Costruita in onore dell’illustre statista valtellinese Ezio Vanoni su progetto dell’architetto morbegnese Luigi Caccia Dominioni, si caratterizza per l’architettura d’avanguardia, concepita secondo le più avanzate indicazioni progettuali dell’epoca.
Un’originale costruzione immersa nel verde, che si differenzia, oltre che per la singolare architettura, anche per lo scenario naturale, suggestivo e avvolgente in cui è inserita.
Biblioteca Ambrosiana, Milano
Aperta al pubblico nel 1609, venne definita da Galileo Galilei “l’eroica et immortal libreria”. Fondata dal cardinal Borromeo venne dotata della sua collezione di libri e fu tra le prime biblioteche a consentire l’accesso a chiunque fosse in grado di leggere e scrivere, mettendo a servizio del pubblico i molti volumi stampati e manoscritti, alcuni tra i più importanti al mondo.
Nel cuore di Milano, sorge a poca distanza dalla piazza del Duomo e si contraddistingue per la sua magnificenza regale. Concepita dal proprio fondatore come un centro di studio e di cultura, è stata presto affiancata dalla presenza della Pinacoteca (1618), nella quale si possono ammirare alcuni dei più straordinari capolavori di tutti i tempi. Luogo emblematico della città, è una tappa immancabile, anche solo da visitare.
Biblioteca Palatina, Parma
Situata nel centro storico di Parma all’interno del complesso monumentale della Pilotta, la Biblioteca Palatina nasce nel 1761 con un decreto di Filippo Borbone, allora duca di Parma, con lo scopo di favorire l’istruzione in una terra in cui la cultura era in grave decadenza. Vi si accede salendo lo Scalone Imperiale del Palazzo, maestosa scalinata che conduce anche alla Galleria Nazionale, al Teatro Farnese e al Museo archeologico nazionale.
Collocato nel tardo palazzo farnesiano della Pilotta anche il museo Bodoni, con una nuova sede: il piano terra della Biblioteca Palatina, di cui custodisce le collezioni. Riaperto recentemente a seguito di un’imponente opera di ristrutturazione e risistemazione, il più antico museo della stampa in Italia è dedicato al tipografo piemontese che rese Parma capitale mondiale della stampa, tra Sette e Ottocento. La visita per puro piacere o consultazione alla storica biblioteca può trasformarsi così in una giornata alla scoperta di un luogo estremamente significativo per la città emiliana.
Biblioteca Nazionale Centrale, Roma
Al tempo biblioteca più grande d’Italia, venne istituita nel 1876 con lo scopo di rappresentare il fulcro della cultura del paese. Ad oggi, insieme alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, ha il compito di raccogliere e conservare tutta la produzione editoriale italiana. Situata tra l’Università Sapienza e la stazione di Termini, occupa dal 1975 una posizione strategica, all’interno di un edificio che risponde ai canoni architettonici del modernismo. Suddivisa in quattro settori comprendenti undici sale di lettura, raccoglie numerose opere rare particolarmente significative, librarie e non: la Biblioteca può infatti vantare un’importante collezione di opere d’arte contemporanea, come la scultura di Pietro Consagra, gli arazzi di Afro e Capogrossi e gli affreschi di Anna Romano.
Non si può non menzionare l’area espositiva permanente: Spazi900. Destinato alla valorizzazione delle raccolte degli autori italiani novecenteschi e contemporanei, è il primo museo letterario in una biblioteca pubblica, i cui principali fulcri sono la ricostruzione dello studio di Elsa Morante con gli arredi originali e la sala dedicata a Pier Paolo Pasolini. Vera e propria chicca per gli appassionati di letteratura.