1100 metri quadrati di spazio espositivo, per ospitare, su tre piani, circa 300 opere facenti parte della raccolta Alberto Della Ragione e di altri nuclei delle Collezioni del Novecento, di artisti come Lucio Fontana, Renato Guttuso, Carlo Carrà , Filippo De Pisis, Mario Mafai, Corrado Cagli, Giorgio Morandi, appartenenti al patrimonio artistico comunale di Firenze: non è proprio un nuovo museo, quello che ha aperto nel Complesso di Santa Maria Novella ma quasi, perché si sa che nei depositi si nascondono dei veri e propri capolavori, che spesso solo per questioni di spazio non si riescono a esporre. E allora, perché non aprirli i depositi, renderli visitabili?
«Non c’è niente di più spiacevole in Italia, Paese con così alta concentrazione di opere d’arte, di avere così tante opere d’arte chiuse nei depositi senza che i cittadini possano ammirarle. A Firenze abbiamo raggiunto invece un obiettivo ambizioso. In questi spazi arriveremo a contenere ben 4.500 opere dei nostri depositi che saranno godibili dai cittadini, dagli studiosi e dai turisti. Una grande conquista di cultura e civiltà », ha dichiarato il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, che ha spiegato come i Depositi Visitabili facciano parte di un più ampio progetto di trasformazione del complesso di Santa Maria Novella.
Il progetto dei nuovi Depositi visitabili è stato realizzato dalla Direzione Servizi Tecnici del Comune di Firenze in collaborazione con la Direzione Cultura e Sport, nell’ambito della campagna di riqualificazione degli ambienti del complesso di Santa Maria Novella liberati nel 2016 dalla Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri. Prossimi lavori, il MUNDI, il Museo nazionale dell’italiano, e poi la caffetteria, la riqualificazione del cortile interno, gli appartamenti di social housing e la nuova biblioteca, per «Un mix di funzioni culturali, sociali e civiche che è davvero un unicum in città ».
A due milioni di euro ammontano i costi dei lavori per una parte della ristrutturazione delle sale, mentre 40mila euro per trasporto e allestimento. In previsione altri 200 mila euro per le prossime fasi di incremento dell’esposizione. Al piano terra è situata unna grande sala a volta di 290 metri quadrati che ospita la Galleria delle sculture, allestita con pedane, basamenti, mensole e scaffalature per statue, busti, e materiali lapidei vari. Gli ambienti di deposito al primo piano hanno una superficie di 650 metri quadrati circa, distribuiti in nove sale. Nelle due sale più ampie sono state realizzate delle imponenti strutture metalliche autoportanti in parte già attrezzate con grandi pannelli grigliati a scorrimento, bifacciali, tipici dei depositi museali, che garantiscono l’accrochage dei dipinti su entrambi i lati. Nelle altre sale sono state previste ulteriori attrezzature espositive e conservative, non solo griglie ma anche cassettiere e scaffalature per collocare manufatti eterogenei. Completano gli ambienti di deposito ulteriori spazi destinati alle funzioni di ufficio e di laboratorio per interventi di manutenzione.
Alle opere già esposte, andranno progressivamente ad aggiungersi: la rimanente parte delle collezioni novecentesche, funzionali alle rotazioni espositive del vicino Museo Novecento, le sinopie del ciclo di affreschi del Chiostro Verde di Santa Maria Novella, alcune raccolte ottocentesche, tra le quali quella dell’ex Museo del Risorgimento e il legato di Icilio Cappellini comprendente dipinti dei Macchiaioli, le opere non esposte dell’ex Museo storico-topografico “Firenze com’era” e un’ampia rassegna di marmi, gessi e reperti lapidei di varia provenienza, per un totale stimato di circa 4.500 beni.
L’accesso però non sarà libero ma potrà avvenire solo tramite prenotazione con visita guidata. Le prime visite, curate da MUS.E, si terranno venerdì, 26 gennaio, e sabato, 27 gennaio, e saranno gratuite. A partire da febbraio, proseguiranno a pagamento ogni sabato.
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