26 giugno 2020

Giornate FAI all’aperto: tra parchi e giardini, tanti siti da riscoprire

di

Sabato 27 e domenica 28 giugno si terranno le Giornate FAI all'aperto, una buona occasione per scoprire o riscoprire alcuni tra i parchi e giardini più belli d'Italia

Giardini segreti, Galleria Borghese. Foto MiBACT

Una occasione speciale per trascorrere qualche ora nei luoghi più suggestivi d’Italia, oltre che piacevolmente freschi, in alcuni casi a pochi passi da noi. Per le Giornate FAI all’aperto, che si svolgeranno sabato 27 e domenica 28 giugno, molti saranno i luoghi da scoprire o riscoprire, da nord a sud, dal Parco dell’Argentera ai Giardini Segreti di Galleria Borghese, dal giardino barocco di Villa Sermolli di Buggiano, alla panoramica Villa Campolieto di Ercolano, fino all’Oasi Ferrarelle di Riardo e al Giardino della Kolymbethra di Agrigento.

Per partecipare alle Giornate FAI all’Aperto del 27 e 28 giugno è indispensabile prenotare la visita sul sito giornatefai.it, scegliere il giorno e l’orario preferiti tra quelli disponibili e versare il contributo in favore del FAI. Le prenotazioni saranno aperte da martedì 23 giugno, a venerdì 26 giugno alle ore 15 e comunque fino a esaurimento posti. «La raccolta dei contributi avverrà prima dell’evento, direttamente all’atto di prenotazione online della visita a partire dal 23 giugno. È un piccolo sforzo che chiediamo a tutti voi che aspettate le Giornate FAI, edizione dopo edizione, ma che per noi può fare davvero la differenza. Per questo, in base alle vostre disponibilità, vi chiediamo un gesto di fiducia e di generosità che faremo del nostro meglio per compensare con un’edizione sicura, serena e sempre interessante delle Giornate FAI», scrivono dal FAI.

Tre siti da non perdere per le Giornate FAI all’aperto

In occasione delle Giornate FAI all’aperto, Galleria Borghese aprirà al pubblico i suoi Giardini Segreti: il Giardino dell’Uccelliera e il Giardino della Meridiana. Risalenti al Seicento, i Giardini Segreti di Villa Borghese furono originariamente commissionati dal Cardinale Scipione. Discendenti del giardino medievale dal punto di vista spaziale, evolvono i contenuti dell’orto botanico cinquecentesco sostituendo il carattere didattico con quello ornamentale e di esibizione sociale. Pur con numerose alterazioni nel corso dei secoli, sono rimasti quasi invariati nelle dimensioni, posizione e funzione spaziale all’interno del Parco.

Il Giardino dell’Uccelliera è situato sul lato di ponente tra il Museo e il Casino dell’Uccelliera e costituisce un esempio di giardino di fiori di primo Seicento suddiviso in piccoli compartimenti detti “aiette” o “cassette” – per favorire l’osservazione ravvicinata – delimitati da “pianelle” di terracotta, che contengono anemoni – il fiore più importante all’epoca nell’area romana -, piantagioni di bulbose esotiche come narcisi, giacinti, crochi, ornitogali e, in misura minore, tulipani rappresentati dalle prime specie conosciute allora in Europa. Proseguendo si raggiunge il Giardino della Meridiana, che è delimitato all’estremità occidentale dall’omonimo Casino e racchiuso da un muro a esedra. Divenne famoso per la presenza di un “teatro di fiori” costituito da una doppia struttura a scalini per l’esposizione dei vasi di fiori esotici, che potevano essere osservati dal sentiero centrale

Ubicato in una piccola valle nel cuore della Valle dei Templi ad Agrigento, il Giardino della Kolymbethra è stato affidato al FAI dalla Regione Siciliana fin dal 1999, per un periodo di 25 anni. Il restauro vegetazionale e strutturale organizzato dal FAI permette la visita al Tempio di Efesto, oltre alla scoperta di alcuni ipogei. Il Giardino della Kolymbethra si estende per poco più di cinque ettari, al cui interno si può trovare una ricca varietà agraria tipica della Valle dei Templi, tra agrumi, carrubi, pistacchi, gelsi, noci, melograni, mandorli, ulivi, mirti e allori.

Proprietà di Ferrarelle S.p.A. e patrocinato dal FAI dal 2010, il Parco Fonti di Riardo è situato nel cuore dell’alto casertano, sulla piana ricca di sali minerali che dà origine alla famosa acqua effervescente naturale. Si tratta di una vasta area naturale di circa 145 ettari in un contesto paesaggistico e naturalistico pressoché intatto. Nel suo sottosuolo sono custodite le falde acquifere – sette sorgenti – da cui sgorga l’acqua, mentre in superficie si trovano diverse testimonianze della storia, tra le quali i resti della Taverna Saliscendi e, nelle vicinanze, il magnifico centro storico di Riardo, dominato dal grande castello medioevale. Nell’area agricola del fondo Ferrarelle si trova inoltre la Masseria Mozzi, un’antica masseria esempio di dimora rurale dell’entroterra casertano.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui