07 settembre 2022

I musei della Bavaria pubblicano un archivio online delle opere naziste

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I musei di Monaco rivelano pubblicamente le provenienze di oltre mille opere d'arte acquisite illecitamente o con la forza durante l'era nazista: il database è online

La Bayerische Staatsgemäldesammlungen, fondazione con sede a Monaco che sovrintende alle collezioni d’arte dei più importanti musei bavaresi, come l’Alte Pinakothek e la Neue Pinakothek di Monaco, rivelerà le provenienze di oltre mille opere acquisite durante l’era nazista. Istituita già nel 1799, come Centralgemäldegaleriedirektion, la fondazione ha pubblicato un database che include informazioni e dettagli su una serie di dipinti che i ricercatori hanno scoperto essere stati acquisiti illecitamente o con la forza durante il periodo nazionalsocialista. Le opere che sono entrate in possesso dei musei tedeschi in questo periodo erano spesso di proprietà di funzionari nazisti e, negli ultimi decenni, sono state al centro di molte cause di restituzione, portate avanti dai discendenti delle famiglie ebree perseguitate.

Dal 1999, un’unità appositamente dedicata alle ricerche sulle provenienze delle opere dei musei esamina i registri di proprietà delle collezioni di pittura statali bavaresi create prima del 1945 e acquisite dal 1933. Una dichiarazione che accompagna ogni opera d’arte nel database mette in evidenza che il progetto è in linea con i Principi di Washington del 1998 e con la Dichiarazione congiunta del governo federale del 1999, che includono richieste di maggiore trasparenza sulla provenienza delle opere d’arte ritenute passibili di restituzione.

«La Bayerische Staatsgemäldesammlungen controlla le collezioni dei suoi musei e delle gallerie affiliate al fine di determinare se alcune delle opere d’arte siano state espropriate illegalmente da proprietari ebrei durante il periodo del nazionalsocialismo in Germania», si legge sul sito dell’istituzione. Fino al 2002, responsabile della ricerca è stata Ilse von zur Mühlen, che esaminò le collezioni e compilò il catalogo delle 125 opere dell’ex collezione Göring, pubblicato nel 2004. Nel 2006, le opere citate in questo rapporto sono state segnalate per sospetto di furto e, nel 2008, il museo ha istituito un proprio dipartimento per la ricerca sulla provenienza. Inoltre, la Bayerische Staatsgemaldesammlungen, insieme alla Stiftung Preusischer Kulturbesitz (Fondazione per il patrimonio culturale prussiano) e agli Staatliche Museen zu Berlin (Musei nazionali di Berlino), istituirà una mediateca dedicata ai collezionisti, ai mecenati e ai proprietari di opere d’arte ebrei.

Ma questo argomento non riguarda solo la Germania. Ad agosto di quest’anno, la governatrice di New York, Kathy Hochul, ha firmato un nuovo obbligo per i musei, che dovranno riconoscere le opere d’arte rubate agli ebrei dai nazisti. La legge estende la definizione di questo genere di furto anche alle vendite forzate.

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