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Il Centro Pecci acquisisce l’archivio biblioteca di Lara-Vinca Masini
Beni culturali
di redazione
Un archivio ordinatamente diviso per movimenti artistici, tra Art Nouveau, Futurismo, Arte Programmata, Poesia Visiva e Concreta, critica e pubblicistica d’arte e d’architettura, con cataloghi di mostre e grandi rassegne, riviste di settore per circa 1200 numeri, pubblicazioni e documenti di oltre 8mila artisti. E poi, un migliaio di grafiche, 300 manifesti e 180 tra piccole opere e oggetti d’autore. Sono alcuni dei numeri dell’enorme biblioteca di Lara-Vinca Masini, che il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato ha recentemente acquisito.
Il lascito al Centro Pecci
La notizia è stata annunciata in occasione di Archivissima 2021, la manifestazione nazionale dedicata agli archivi e alle biblioteche, che il Centro Pecci celebrerà da protagonista, considerando che il museo di Prato è già sede del CID – Centro di Informazione e Documentazione Arti Visive, istituito nel 1984 in seno al Comune di Prato, che può contare su 66mila volumi e su un’emeroteca con oltre 300 riviste. La stessa storica dell’arte, scomparsa a Firenze, il 9 gennaio 2021, stabilì il suo lascito già nel 2010, con la stipula di un atto di donazione: «Ho scelto il Pecci perché credo che sia, sia stato e sarà l’unico centro regionale toscano per l’arte contemporanea. Il CID del museo è una realtà importantissima e desidero che dopo la mia morte i miei libri vi trovino casa», dichiarò Masini al momento della donazione.
E continuando il suo percorso nell’ambito della ricerca e della formazione, seguendo le linee programmatiche della direttrice Cristiana Perrella, nel 2022, grazie a una ristrutturazione dei suoi spazi, il museo riaprirà 700 metri quadrati di sale di lettura e di consultazione per studenti e studiosi. I suoi libri troveranno così posto al fianco delle raccolte altrettanto prestigiose, come quelle di Ferruccio Marchi, editore del Centro Di, di Francesco Vincitorio, direttore della rivista NAC, dell’artista Mario Mariotti, dell’architetto Leonardo Savioli e di sua moglie Flora Wiechmann, per citarne alcune.
Inoltre, nel prossimo autunno, il Pecci ospiterà “Musei di Carta”, mostra curata da Stefano Pezzato e Andrea Viliani, dedicata a quei materiali, collocabili fra lo statuto del documento e quello dell’opera d’arte, conservati in alcuni tra gli archivi e le istituzioni più importanti d’Italia.
La ricerca e gli interessi di Lara-Vinca Masini
Nata a Firenze, il 21 aprile 1923, Lara-Vinca Masini è stata storica dell’arte e critica militante, autrice di saggi, presentazioni, monografie e curatrice di mostre dedicate alle arti visive contemporanee, all’architettura, al design e alle arti applicate. Lavorando da sempre a stretto contatto con artisti, architetti e designer, ha curato pubblicazioni e progetti espositivi complessi e sperimentali.
Nel 1964 ha fondato il Centro Proposte, laboratorio di mostre itineranti ed edizioni d’arte. Dieci anni dopo, insieme a Vittorio Fagone, ha coordinato la Prima Biennale del Museo Progressivo d’Arte Contemporanea di Livorno. Nel 1978 è stata invitata a curare parte del contributo italiano per la XXXVIII Biennale di Venezia, riunendo sotto il binomio di Topologia e Morfogenesi esperienze di arti visive e di architettura radicale. Nel 1980 ha realizzato a Firenze la grande manifestazione “Umanesimo, Disumanesimo nell’arte europea 1890/1980”, chiamando artisti internazionali a realizzare interventi site-specific nello spazio urbano della città rinascimentale.
Nel corso della sua lunga e intensa carriera, si è occupata di tendenze e tematiche centrali nella storia delle arti dal secondo Novecento, dall’arte ottico-cinetica e programmata, all’architettura radicale e postmodern, dalle ricerche ambientali e urbane, al museo contemporaneo, fino al graphic design e al gioiello d’artista, con una particolare attenzione alla cultura artistica e architettonica toscana.
Nell’ottobre 2020 è stato pubblicato da Gli Ori di Pistoia “Lara-Vinca Masini. Scritti scelti 1961-2019. Arte Architettura Design Arti applicate”, corposo volume di 448 pagine curato da Alessandra Acocella e Angelika Stepken, presentato al Centro Pecci il 15 ottobre 2020 che per l’occasione ha visto l’ultima uscita pubblica ufficiale della Masini.