Lo scorso 29 ottobre il World Monuments Fund ha annunciato i nomi dei 25 siti culturali che si trovano in condizioni di rischio per il 2020. La selezione – a cadenza biennale – include i siti di rilevanza culturale il cui impatto col contemporaneo abbia prodotto uno stato di pericolo, richiedendo necessarie misure conservative. Crescente urbanizzazione, disastri naturali e violenti conflitti sono solo alcune delle cause che continuano a mettere a repentaglio la sopravvivenza dei siti culturali, causandone il passaggio ad uno stato di rischio.
Selezionati tra i 250 sottoposti alla Commissione, i 25 siti si trovano in 22 paesi, con una preponderanza di essi collocati in Asia, in testa con 9 siti inclusi nella lista; segue l’America, con 7 siti, mentre l’Europa ne contiene 5. La loro natura è varia: paesaggi culturali, aree urbane di interesse storico, siti archeologici, aree industriali.
Nella lista, spicca la presenza della Cattedrale di Notre Dame di Parigi. Mentre esperti internazionali lavorano per assicurare che un tale punto di riferimento culturale e religioso torni alla comunità , la sua struttura – a seguito dell’incendio dello scorso aprile – rimane in condizioni precarie. Il processo di salvataggio, pianificazione e ricostruzione, comporterà anni.
Passiamo al sito più antico della lista: il “Bears Ears National Monument” (11,000-6,000 a. C.). Si tratta del più antico sito contenente evidenze umane. Terra sacra per gli indigeni del Nord America, il sito rischia la sua profanazione. Tra altri, compare la “Sacred Valley of the Incas”, in Perù, il cui paesaggio è minacciato dalla proposta di costruzione di un aeroporto.
Ogni due anni, individui, comunità e altre entità sottopongono ad un panel di esperti i siti culturali la cui integrità sia ritenuta minacciata. La scelta dei siti tra quelli ritenuti in pericolo contribuisce a catalizzare l’attenzione internazionale, nonché accrescere la sensibilità di istituzioni e governi. World Monuments Fund, in partner con locali stakeholders, si occupa di pensare, pianificare e applicare misure specifiche e interventi mirati atti a conservare, inclusi i programmi di educazione delle comunità . Dal 1996 il WMF ha contribuito alla causa con oltre 110milioni di dollari, mentre circa 300milioni sono stati devoluti alla causa da altre entità .
La lista:
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