La scorsa settimana, in Francia, è stata presentata al governo la prima bozza di una legge che potrebbe risolvere il problema della restituzione dei reperti trafugati dai Paesi africani, durante il colonialismo. Già nel 2017, infatti, il presidente Emmanuel Macron aveva promesso di impegnarsi a restituire gli artefatti che erano entrati illegalmente a far parte delle collezioni francesi. Sfortunatamente però lo stato francese riconosce ai musei l’inalienabilità dei propri beni e ciò ha fino a ora impedito il mantenimento di questa promessa. La legge che è stata da poco presentata, di conseguenza, ambisce a una sospensione temporanea di questa condizione, forse per un anno, così che i beni trafugati possano essere individuati e rimpatriati.
Negli ultimi anni, moltissimi reperti presenti tra varie collezioni del territorio francese sono stati identificati come trafugati durante il colonialismo. È certo, per esempio, che la Francia sia in possesso di 27 opere trasportate illecitamente dalla Repubblica del Benin e dal Senegal. Un report pubblicato nel 2018 dagli accademici Bénédicte Savoy e Felwine Sarr ha sottolineato poi la presenza di oltre 90mila opere saccheggiate dai territori dell’africa sub-sahariana e importate illegalmente in Francia. Da questo report emerge inoltre che la maggior parte di questi reperti siano ora contenuti all’interno del Musee du Quai Branly, situato a Parigi. Risulta inoltre che il museo detenga al suo interno anche 26 statue provenienti dal palazzo reale di Abomey. Queste furono sottratte nel 1892 e si auspica potranno ora ritornare nella Repubblica del Benin.
Con questa legge la Francia si impegna quindi a restituire i reperti e a far si che questi possano essere legalmente conservati – e magari esposti – nei Paesi d’origine. È questo infatti il caso della spada di Omar Saïdou Tall, sottratta durante la metà dell’Ottocento al leader musulmano che combattè contro le truppe francesi. Questa spada è diventata nell’ultimo anno il simbolo dell’impegno francese per la restituzione dei reperti trafugati, motivo per cui fu donata al presidente del Senegal. Oggi il reperto si trova perciò all’interno dello Stato africano ed è esposto al Museum of Black Civilizations. Proprio a causa dell’inalienabilità del patrimonio francese, il Senegal non può però ancora detenerne legalmente la proprietà. Paradossi delal giurisprudenza, dovuti a storture della storia.
10 Corso Como continua il suo focus sui creativi dell'arte, del design e della moda con "Andrea Branzi. Civilizations without…
Tra progetti ad alta quota e una mostra diffusa di Maurizio Cattelan, il programma del 2025 della Gamec si estenderà…
Lo spazio extra del museo MAXXI di Roma ospita un progetto espositivo che celebra la storia della Nutella, icona del…
Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…
Come non luogo non sono male: Fattoria Vittadini celebra 15 anni con uno spettacolo che intreccia potere, fragilità e condivisione,…
Traffic Gallery ospita, fino al prossimo 22 febbraio, “Middle Way”, una mostra variegata ed emozionale in cui il segno, la…