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L’Italia restituisce al Messico 30 reperti archeologici ritrovati dai Carabinieri
Beni culturali
di redazione
Un gesto significativo, quello del Ministero della Cultura italiano, nella lunga e complessa strada della restituzione dei beni culturali depredati o esportati: circa 30 reperti archeologici sequestrati dal Nucleo Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale in diverse Regioni del nostro Paese sono stati restituiti al Messico. I reperti sono stati riconosciuti e autenticati dai funzionari del Museo delle Civiltà di Roma e dall’Instituto Nacional de Antropologia e Historia del Messico.
«Un gesto concreto di diplomazia culturale, che conferma l’impegno dell’Italia nel contrasto al traffico illecito di beni culturali e nella restituzione ai Paesi di provenienza del patrimonio culturale di loro appartenenza», ha dichiarato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini.
Tra i reperti ritrovati e restituiti al Messico, tre statuette in terracotta appartenenti alle culture Maya dello Stato di Campeche (VI-X secolo d.C) e a quella di Remojadas dello Stato di Veracruz (III-VII secolo d.C); due statuette di figure antropomorfe in argilla modellata risalenti alla cultura Teotihuacana dell’altopiano centrale del Messico (III-VII secolo d.C) e a quella delle valli centrali di Oaxaca (XI-XVI sec. d.C.); 17 reperti archeologici appartenenti alle culture Totonaca, Michoacán, Coyotlatelco, Zapoteca, Mixteca, Maya o afferenti al periodo preclassico, classico e postclassico mesoamericano; sei figurine antropomorfe in terracotta, argilla e pietra di piccole dimensioni, una collana in roccia e un vaso in argilla con decorazioni.
Lo scorso anno era stati restituiti al Messico altri reperti trovati dai nuclei dei Carabinieri carabinieri di Ancona e di Torino a seguito di alcune indagini coordinate dalla procura torinese e condotte tra il 2020 e il 2021, a seguito delle quali è stata accertata l’esportazione illecita dal territorio degli Stati Uniti del Messico.
Verranno restituiti, invece, dal Messico all’Italia, i 1.271 documenti che costituiscono l’archivio personale dello scultore italiano Ettore Ferrari, autore, tra le altre cose, della statua di Giordano Bruno a Campo dei Fiori a Roma.
Anche in Messico è accesa la discussione sulle restituzioni e sulla diaspora dei Beni Culturali. Alcuni mesi fa, suscitò molte polemiche nel Paese la presa di posizione della Citigroup, società statunitense, che decise di vendere la sua sezione bancaria, Citibanamex, insieme alla collezione d’arte, comprendente circa 2mila opere realizzate nel Paese dell’America Centrale dal XVIII secolo a oggi, a rischio quindi di finire sul mercato.