In quanto servizio pubblico, spazio attivo per la creazione di una comunità culturale trasversale, un museo dovrebbe essere un luogo aperto a tutti, accessibile in particolare per le persone in difficoltà economica. Un’ideale diventato realtà grazie a una convenzione firmata dalla Città di Torino e dalla Fondazione Museo delle Antichità Egizie, che permetterà alle famiglie in stato di povertà, ai clochard, alle persone senza fissa dimora o in stato di precarietà abitativa di visitare il Museo Egizio di Torino gratuitamente.
«Il Museo Egizio deve essere la casa di tutti, il luogo della memoria della collettività», hanno spiegato la presidente del Museo Egizio, Evelina Christillin, e il direttore, Christian Greco. «Per questo accanto alle attività di ricerca, conservazione e valorizzazione del nostro patrimonio, da anni cerchiamo di dare vita a progetti di inclusione sociale», hanno continuato, spiegando come, dopo la collaborazione con l’ospedale pediatrico e il carcere, il Museo abbia lavorato lungamente insieme all’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Torino per ideare visite guidate e laboratori dedicati a piccoli gruppi di famiglie in difficoltà abitativa e persone senza fissa dimora, «In modo da farli sentire accolti e coinvolti nella vita culturale cittadina
Nell’ambito dell’accorso, in programma una serie di progetti interdisciplinari per sviluppare percorsi di avvicinamento alla cultura e alle collezioni custodite dal Museo Egizio, rivolti in modo particolare a famiglie ospiti del sistema di social housing della città e persone senza dimora coinvolte nei progetti di inclusione sociale dell’amministrazione. A partire da questa settimana e per tutto il 2024, saranno dunque organizzate visite guidate delle durata di due ore e laboratori. «Alle persone che stanno attraversando un momento di estrema fragilità economica e sociale, oltre a mettere a disposizione il supporto e l’aiuto di cui hanno bisogno per inserirsi in un nuovo percorso abitativo, sarà offerta anche l’opportunità di un’esperienza all’interno di una della realtà culturali di primo piano della nostra Città e non solo, dove trascorre un pomeriggio di cultura e socialità», ha sottolineato l’assessore al Welfare, Diritti e Pari opportunità, Jacopo Rosatelli.
Nominato torinese dell’anno, Christian Greco già da tempo pone l’accento sulle responsabilità dell’intera città in merito all’emergenza clochard. Recentemente, inoltre, durante l’audizione in Comune per i 200 anni del Museo Egizio di Torino, Greco promise la gratuità degli accessi entro il 2028, nell’ottica di un radicale cambio di prospettiva museale. In sostanza, secondo Greco, se fino a oggi è stata principalmente la bigliettazione a garantire il sostentamento dei musei, in futuro sarà necessario puntare su altri introiti, per esempio su «Fondi per la ricerca e laboratori», nell’ottica di un sistema museale che, da un lato, si propone come fattivo centro di produzione di idee e progettualità, dall’altro come luogo reale di accesso democratico ai beni culturali.
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