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Nuovi restauri al Palazzo Farnese di Roma: via al rifacimento delle statue del Salone d’Ercole
Beni culturali
Con un camino alto circa quattro metri e cinquanta, il Salone d’Ercole di Palazzo Farnese si presenta in tutta la sua grandezza e maestosità. E ora è pronto per tornare agli antichi splendori con il restauro delle due figure scolpite e inguainate con quella stessa cavità che un tempo serviva per scaldare la stanza e oggi risulta una pregevole decorazione che funge da sfondo per i tanti eventi che si svolgono all’interno di quegli spazi. Se il Salone ha già oggi la capacità di incantare gli ospiti per la sua bellezza, in futuro è destinato a coinvolgere ulteriormente gli avventori, una volta che sarà completato il lavoro di restauro delle due sculture ai margini del camino. Si tratta di un’opera scultorea composta da una decina di varietà di marmi policromi, coronata da due putti che reggono lo stemma di Ranuccio Farnese. Le due sculture, giunte a Palazzo Farnese nel 1628 dal monumento funebre di Paolo III, suo nonno, a San Pietro, ricordano la gloriosa ascendenza del cardinale.
L’opera d’arte sembra essere per il Vignola, incaricato dopo la morte di Michelangelo dell’arredamento e della parte posteriore del palazzo, un mezzo per affermare il suo talento e mettere in applicazione le sue teorie. Gli ornamenti superiori sono infatti simili a quelli che decorano la prima pagina del suo trattato Regola delli cinque ordini d’architettura, pubblicato la prima volta nel 1562. Gioiello colorato in uno scrigno cosparso di ritratti di imperatori romani, è composto di vari marmi antichi, come il porfido o il portasanta, sottolineando così il gusto all’antica che lo pervade. Le incrostazioni, molto apprezzate dal Vignola, rimandano alla tecnica artigianale marmorea italiana e più specificamente romana, che torna di moda nel Cinquecento. Il gioco tra le forme organiche del corpo delle figure femminili o delle conchiglie di nautilus, e quelle rette e strutturanti, consente di conferire un certo ritmo all’opera. Il colore stesso dei marmi partecipa a creare questo movimento, le loro venature o la loro profondità mettono in risalto ogni elemento. Il lavoro del Vignola rientra in una tradizione franco-italiana più ampia, questi camini farnesiani hanno infatti ispirato vari architetti tra cui il francese Charles-Antoine d’Aviler durante il Settecento.
L’ultima grande impresa di restauro di queste tre opere risale al biennio 1928-1929. Sotto la direzione dell’architetto Emmanuel Pontremoli che intervenne sulla totalità del Salone di Ercole, la campagna fu importante e complessiva, così come ci indica la creazione di nuovi piedistalli per le statue della Porta.
Per Palazzo Farnese, tuttavia, non si tratta certo del primo lavoro di restauro negli ultimi anni: anzi, a dire il vero, il lavoro si inserisce all’interno di un percorso plurimo avviato negli ultimi mesi e anni. La Francia, infatti, si sta già prendendo cura del palazzo romano con un cantiere delle facciate e del tetto, lanciato nel 2021 e di una durata di 5 anni, con un budget globale di circa 6 milioni di euro. Sono peraltro in corso degli interventi di riparazione delle piastrelle in cotto del piano nobile di Palazzo Farnese. E inizia ora il restauro del camino e delle statue del Salone d’Ercole che si concluderà a giugno.
A esprimere soddisfazione per i lavori di restauro appena avviati è l’Ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset, spiegando che “queste opere sono imprescindibili per Palazzo Farnese. Il camino detto del Vignola, ideato nel 1564 su commissione del cardinale Ranuccio Farnese all’architetto Jacopo Barozzi detto il Vignola, si impone come un testimone monumentale dell’arte del suo tempo”. Ringraziando il Gruppo Palazzetti e Fondaco Italia, che “intervengono in un momento di grande cooperazione tra Francia e Italia per la protezione del nostro patrimonio”.
Per Palazzetti quest’intervento segna la terza tappa di un percorso iniziato con il restauro di 4 camini delle Sale Istituzionali di Palazzo Ducale a Venezia e proseguito a Torino con quello del caminetto monumentale del Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale.
Il cantiere di restauro è partito lo scorso 14 aprile e sarà sempre visibile, per testimoniare le diverse fasi di avanzamento dei lavori, della durata di due mesi. L’inaugurazione dell’opera ritornata al suo antico splendore è fissata per martedì 13 giugno.
L’intervento di restauro – curato dal Consorzio Pragma – Conservazione e restauro beni culturali di Roma – si configura come una manutenzione straordinaria dell’opera ed è rivolto sia al recupero della completa leggibilità delle superfici in marmi bianchi e policromi, sia alla valorizzazione del monumento stesso.