-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Tutti i numeri dell’impatto economico di Matera Capitale Europea della Cultura
Beni culturali
di redazione
Non è la moltiplicazione dei pani e dei pesci, anche perché non si tratta, in fondo, di un risultato poi così inaspettato. Sapevamo che la cultura, se organizzata in un certo modo, se supportata da progetti e investimenti, può rivelarsi un bell’affare per tutti. E adesso, ancora una volta, lo dimostrano i numeri, precisi alla virgola: per un euro investito nelle produzioni Matera Capitale della Cultura, ne sono tornati 2 nella stessa filiera. E poi, per ogni euro speso da un turista culturale a Matera, ne sono stati ricavati 1,85. Le valutazioni dell’impatto economico suscitato dalle attività promosse nell’ambito di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sono state presentate oggi e dimostrano non solo che la cultura di qualità è un ottimo investimento economico ma anche che portare alla luce il valore intrinseco dei piccoli borghi può essere un’operazione molto remunerativa. Non solo per investitori esterni ma anche per il territorio stesso.
Bisogna sottolineare, al contempo, che Matera e la Basilicata erano già una meta turistica emergente in Italia e nel mondo e i dati elaborati da City-O su Matera Capitale della Cultura dimostrano la tendenza. La quota più ampia nella tabella dell’impatto economico di Matera 2019 è rappresentata dalle spese effettuate dai turisti e per i turisti, come, per esempio, gli investimenti dei privati nella riqualificazione di alberghi e di abitazioni private destinate all’accoglienza: ogni euro speso in investimenti immobiliari a uso turistico ne ha attivati 1,5, cioè un +150%. In termini di impatto economico, il valore totale della spesa turistica (pernottanti + escursionisti) è stata pari, nel 2019, nella città di Matera, 121,3 milioni euro che, in base al moltiplicatore della spesa turistica ipotizzato, provoca un impatto sul pil della città pari a 224,3 milioni di euro. Le presenze turistiche nella città di Matera hanno toccato quota 730.434 nel 2019 con un rialzo del 33,40% rispetto all’anno precedente e con 130 euro di spesa media giornaliera dei turisti che hanno pernottato.
L’impatto economico complessivo del turismo in Basilicata nel 2019 è stato pari a circa 422 milioni di euro. Interessante il raffronto tra la città di Matera, che ha generato il 26,72% delle presenze turistiche sul totale della Regione, arrivando però a generare quasi la metà del pil turistico dell’intera Regione. Per il comune di Matera, nel 2019, è stata stimata una quota del pil turistico che si aggira intorno al 15% del pil comunale.
Ma tra le voci di spesa che hanno generato impatti economici sul territorio, anche quelle Fondazione Matera-Basilicata 2019, dirette all’organizzazione dell’evento culturale nel periodo 2014-2019. Si tratta di circa 91 milioni di euro, dei quali hanno beneficiato in misura non trascurabile imprese del settore culturale e creativo del territorio, che potrebbero continuare a risentire dell’influsso ancora per lungo tempo. Tra i progetti con ottime ricadute sulle imprese locali anche su lungo periodo, per esempio, la Open Design School, un laboratorio partecipativo e multidisciplinare dal respiro internazionale. Inoltre, il 44% delle risorse investite in Italia è arrivato ad aziende ed esperti lucani, che costituiscono il 59% dei fornitori della Fondazione Matera-Basilicata.
Oltra a essere stati investiti, insomma, i soldi sono stati ben spesi, secondo parametri avanzati, mettendo al centro i termini chiave della riqualificazione e della sostenibilità, a partire dalla prossimità ma cono lo sguardo ampio. Un modello che – con le dovute differenze, tenendo anche conto che, nel frattempo, c’è stata anche una pandemia – potrebbe fornire delle indicazioni molto utili anche per Procida, Capitale italiana della cultura 2022.