Milan Ingegneria si è aggiudicata il bando promosso e gestito dal Parco del Colosseo e Invitalia, per la progettazione e l’esecuzione dei lavori dell’arena dell’Anfiteatro Flavio. Inserita tra i Grandi Progetti dei Beni Culturali già nel 2015 e con un finanziamento da 18,5 milioni di euro, la realizzazione del nuovo piano dell’arena, coprendo le delicate strutture ipogee, dovrebbe restituire parte della leggibilità originaria a uno dei monumenti più iconici al mondo, favorendo al contempo la visione del complesso sistema di strutture e meccanismi che consentivano l’attuazione dell’azione scenica durante i giochi.
«Ancora un passo avanti verso la ricostruzione dell’arena, un progetto ambizioso che aiuterà la conservazione e la tutela delle strutture archeologiche recuperando l’immagine originale del Colosseo restituendogli anche la sua natura di complessa macchina scenica», così il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha commentato l’esito della procedura di gara, presentata in occasione di una conferenza stampa durante la quale Milan Ingegneria ha illustrato alcuni dettagli del progetto.
La storia del progetto risale al 2 novembre 2014, quando il ministro Franceschini rilanciò l’idea di restituire al Colosseo la sua arena, già avanzata dall’archeologo Daniele Manacorda, docente di Metodologia della ricerca archeologica all’Università Roma Tre e direttore di vari scavi archeologici stratigrafici in diverse Regioni d’Italia e specialmente a Roma. Dopo l’inserimento tra i Grandi Progetti Beni Culturali, dal 2015 al 2020 si sono svolti studi e indagini per definire le modalità di realizzazione dell’intervento, che hanno portato al bando di gara appena conclusosi.
Già impegnata in lavori complessi, i restauri della Basilica palladiana di Vicenza e del Palazzo degli Innocenti di Firenze, oltre che il recupero del Museo delle Civiltà all’EUR di Roma, Milan Ingegneria procederà alla realizzazione della nuova arena seguendo i criteri di riversibilità e sostenibilità previsti dal DIP – Documento di Indirizzo alla Progettazione, elaborato dagli architetti, archeologi, restauratori e strutturisti del Parco Archeologico del Colosseo. Trattandosi di uno degli esempi più illustri e preziosi dell’antichità , l’incarico sarà molto delicato e sarà necessario seguire con il massimo scrupolo le indicazioni fornite dall’amministrazione, sia sugli obiettivi che sulle modalità per conseguirli.
Evitando l’abbattimento di specie pregiate e privilegiando la sostenibilità ambientale, il piano dell’arena del Colosseo sarà in legno di Accoya, ottenuto con un particolare processo per aumentarne la resistenza e la durabilità . La piattaforma, sostenuta da impalcature in acciaio inox senza ancoraggi, si potrà quindi calpestare, offrendo un punto di vista dell’intera struttura inedito per noi contemporanei, almeno dalla fine dell’800.
Alcune porzioni saranno costruite con pannelli mobili che, grazie a rotazione e traslazione, garantiranno flessibilità e renderanno possibile l’apertura delle strutture ipogee per illuminazione naturale. Tra gli scopi del piano, anche la protezione delle strutture ipogee: previste 24 unità di ventilazione meccanica che, distribuite lungo il perimetro, controlleranno la temperatura e l’umidità degli ambienti, in modo da garantire il ricambio dell’intero volume d’aria in 30 minuti. Dunque, il piano proteggerà le strutture sottostanti dagli agenti atmosferici, riducendo il carico idrico con un sistema di raccolta e recupero dell’acqua piovana che alimenterà i bagni pubblici del monumento.
In effetti, tra il 1998 e il 2000, la Soprintendenza archeologica di Roma aveva già fatto costruire un piano a livello dell’arena di circa 650 metri quadrati, utilizzato anche per ospitare eventi culturali che, come spiegato da Franceschini durante la conferenza stampa, potranno continuare a essere organizzati. «Sarà possibile fare alcuni eventi culturali di altissimo livello. Nessuno pensi, per carità , che diventi un luogo di spettacolo, ciò non toglie che alcuni eventi di portata internazionale e rispettosi della tutela si potranno fare».
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